Caso Sutter-Bozano /6

Sequestro della ragazzina scomparsa da Genova nel 1971: non si ha nessuna traccia di Milena.

Nessuna notizia di Milena Sutter, sparita nel nulla il 6 maggio 1971 all’uscita da Scuola Svizzera. Così dicono i giornali genovesi pochi giorni dopo il sequestro della tredicenne.

Anche i rapitori, che hanno telefonato all’indomani della sparizione della ragazza, fanno perdere le loro tracce. 

I 50 milioni di lire, richiesti in precedenza alla famiglia Sutter, sembrano non avere più importanza. L’angoscia cresce. Dove si trova Milena? 

La famiglia Sutter continua a trattenere il respiro

La paura ora stringe ogni singolo abitante di villa Sutter in un abbraccio che spezza il fiato in gola. 

Da oltre una settimana, chiusi in casa, i genitori della ragazzina italo-svizzera attendono invano notizie. Così ce li presentano i quotidiani di Genova, nel dare conto di una famiglia colpita da un dramma immenso.

Nei giorni successivi alla scomparsa di Milena, continue chiamate a casa Sutter intasano la linea del telefono. Sono sciacalli che fingono di essere i rapitori della tredicenne solo per accaparrarsi i 50 milioni richiesti per il suo rilascio.

Tuttavia non pervengono ancora segnalazioni o chiamate in grado di fornire una prova certa della presenza di Milena nelle mani di qualche delinquente.

L’unica telefonata reputata affidabile, coerente con le dinamiche del riscatto, viene fatta venerdì 7 maggio 1971.

Si tratta di una proposta di riscatto – con la richiesta dei 50 milioni di lire – effettuata ancor prima che i giornali parlassero della scomparsa della giovane.

Da quel momento in poi solo sciacalli e nessuna novità degna di nota sulla sparizione.

La seconda telefonata con oggetto “Milena sta bene”, sembrerebbe frutto dell’ennesimo mitomane.

Una testimone afferma di aver notato una cartella di scuola nell’aiuola già da venerdì pomeriggioMentre solo nella serata di domenica viene ufficialmente rinvenuta.

Altre persone potrebbero quindi aver notato la borsa e aver sfruttato questo indizio per tentare di accaparrarsi i soldi del riscatto.

La famiglia Sutter è dilaniata da questa interminabile attesa.

Ma tutti restano composti. Perfino Aldo, fratellino di Milena, di appena 10 anni, vive in silenzio l’angoscia di questi giorni così difficili.

Arturo Sutter, intanto, insieme a suo fratello, suo padre Adolfo e i suoi legali, cerca di analizzare la situazione senza tralasciare nessun aspetto, ma verificando ogni pista.

L’industriale controlla anche i quaderni di sua figlia. Mette a soqquadro la cameretta di Milena, ma ottiene scarsi risultati. Dall’ispezione non emerge nulla. 

Non viene trovato nulla di compromettente o poco chiaro sull’adolescente. Nessuno scheletro nell’armadio, nessun segreto, raccontano i giornali genovesi.

Il padre della ragazza ha chiesto anche ai compagni di scuola e alle amiche più intime della figlia, se ci fosse qualche aspetto della vita di Milena che potesse celare qualche ombra. L’intenzione è quella di dissipare ogni dubbio

D’altronde, non è un fatto insolito che un’ adolescente nasconda dei segreti ai genitori.

Eppure, anche in questo caso non emerge nulla. Sulla scomparsa di Milena, figlia dell’industriale della cera, non ci sono aggiornamenti.

A questo punto resta da fare una sola cosa: continuare ad attendere.

Nella speranza rinnovata e rafforzata di ritrovare la giovane ragazza il prima possibile.

Avvistata una giovane molto simile a Milena

Milena Sutter, 13 anni, scompare il 6 maggio 1971 dopo essere uscita dalla Scuola Svizzera.

Le compagne di classe la vedono allontanarsi dall’Istituto alle ore 17. Direzione: la fermata del bus.

Quel pomeriggio del 6 maggio – raccontano i giornali genovesi nel ricostruire la vicenda – Milena non voleva ritornare a scuola perché stanca.

Flora Sutter, madre della tredicenne, non aveva tuttavia acconsentito a questa decisione per via di una lezione di cucito che la donna non voleva la figlia si perdesse.

La ragazza tornava a casa da sola da poche settimane.

Il suo tragitto è breve: uscita da scuola raggiunge la linea 88 a Piazza Brignole per poi scendere in via Orsini, a poche decine di metri di distanza da casa.

Un testimone afferma di averla vista all’uscita da scuola.

Il giorno della scomparsa, infatti, un ragazzo vede Milena scendere per via Gropallo, e dirigersi verso la fermata dell’autobus.

 

C’è però chi sostiene che quel giorno Milena sia salita addirittura su un altro autobus.

Una testimone afferma di aver visto una bella ragazza, somigliante a Milena, salire sulla linea 45 il giorno stesso della scomparsa della Sutter.

La giovane sarebbe salita sul mezzo alla stazione Brignole alle 17.20 circa, per poi scendere alla fermata di San MartinoDa qui, per raggiungere villa Sutter bisogna attraversare via Puggia.

Tale testimonianza viene confermata da altri testimoni che ricordano di aver visto Milena, o una ragazza molto simile a lei, chiedere se la linea 88 fosse già partita. Così ci raccontano i giornali genovesi.

Potrebbe essere possibile, quindi, che Milena abbia perso l’autobus 88 e abbia deciso di prendere il 45 per non arrivare tardi a casa.

Del resto la ragazza è sempre stata definita come una giovane molto puntuale e precisa.

Se l’ipotesi fosse esatta, Milena avrebbe percorso via Puggia, non molto distante da via Orsini e vicina a villa Sutter.

Il mistero dietro alla scomparsa della tredicenne lascia dubbiosi e sconcertati.

E’ mai possibile che nessuno si sia accorto di una ragazza prelevata contro la sua volontà in una strada così trafficata come via Orsini? Per di più all’ora di punta, quando si presuppone ci sia più gente in giro?

Il peso di queste domande non ha la stessa valenza se però si fa riferimento a via Puggia: una strada poco trafficata e poco frequentata.

E’ possibile, dunque, stando a queste testimonianze, che Milena sia stata rapita in quest’ultimo tratto che la divideva da casa?

 

Altre ipotesi plausibili sono che la giovane sia stata attirata con l’inganno o che addirittura conoscesse il rapitore che l’ha avvicinata.

Considerato il possibile cambio di percorso fatto dalla ragazza, bisogna valutare anche la possibilità che dietro al rapimento ci sia altro; e non solo una richiesta di estorsione da parte di una banda criminale.

Lo stesso capo della Squadra Mobile, Angelo Costa, dichiara ai giornali genovesi dell’epoca: “Vorrei scartare l’ipotesi del maniaco sessuale”.

I timori sono tanti e bisogna seguire ogni pista, valutare ogni indizio. 

E se il cognome e il patrimonio della famiglia Sutter non c’entrassero nulla con la scomparsa di Milena?

Se la causa della sparizione della ragazza fosse da ricondurre a un maniaco? Un uomo che non si è trattenuto di fronte a una bella ragazza come la giovane Milena; e l’ha rapita con lo scopo di farle del male?

Anche solo sfiorare il pensiero su queste eventuali probabilità mette i brividi, ci raccontano i giornali genovesi del tempo.

Se a perdere il controllo fosse una persona qualsiasi, vorrebbe dire che nessuno è al sicuro. Nemmeno una ragazzina di tredici anni.

Misteriose auto circolano a Torino

Sulla scomparsa della giovane Milena continuano a non esserci novità, ma una segnalazione proveniente da Torino desta preoccupazione.

Un uomo afferma di aver notato una Fiat 128 rossa , preceduta da una Bmw 1800 avorio – entrambe targate Genova – a Torino.

All’interno della seconda automobile l’uomo dice di aver intravisto tre uomini, due dei quali davano l’impressione di tenere ferma una ragazza che si divincolava.

Il testimone ricorda, inoltre, di aver visto questi uomini far abbassare la ragazza, seduta nei sedili posteriori, all’ingresso di Savigliano.

 

Secondo la testimonianza, l’episodio sarebbe avvenuto 50 ore dopo la scomparsa di Milena a Genova.

Le forze dell’ordine vengono allertate appena il testimone apprende la notizia della scomparsa della tredicenne.

L’uomo che presenta la segnalazione sta tornando a casa quando la sua attenzione viene attirata dalle due auto, entrambe targate Genova. Episodio insolito a Torino, ecco spiegato il motivo per cui il testimone nota le auto. 

Il proprietario della Bmw viene rintracciato, ma non viene collegato in alcun modo alla scomparsa di Milena.

Si tratta di Ernesto B. L’uomo, residente a Santa Margherita Ligure, vive a Torino. Ciò fornisce una spiegazione riguardo alla targa genovese.

Il comandante dei carabinieri di Savigliano, il colonnello Natale, conferma di aver ricevuto questa segnalazione: “Un testimone parla di una Bmw sulla quale gli era sembrato ci fosse una giovane, tenuta stretta in modo saldo dal guidatore”.

Purtroppo si tratta di un grande malinteso. Ernesto B. quella sera viaggia insieme al suo cane.

Durante il tragitto in auto l’animale si muove tra i sedili e il proprietario lo fa abbassare di continuo, costringendolo a rimanere buono e fermo.

Nel tratto di strada che conduce a Savigliano – per una serie di coincidenze e giochi di luce – quella che sembra una giovane donna dai capelli lunghi, altro non è che un cane di medie-grandi dimensioni.

Alla strana coincidenza se ne aggiunge un’altra: una seconda auto, targata Genova, segue la Bmw.

Approfondite indagini portano a stabilire che l’auto in realtà sia un 1100 R rosso amaranto, e non una Fiat 128.

Quindi ancora una volta, non si tratta di Milena.

Non è il primo caso di segnalazioni errate. Seppur fatte in buona fede, si tratta sempre di una perdita di tempo.

La volontà di aiutare che anima molte persone compensa, forse in parte, la perfidia di tante altre.

Perfidia di persone che continuano a dare false speranze alla famiglia Sutter, improvvisandosi i rapitori di Milena solo per estorcere i 50 milioni.

Una segnalazione agghiacciante

Nel frattempo una telefonata anonima giunge al comando dei carabinieri di Milano.

Milena è stata affogata all’idroscalo” .


Un’ipotesi agghiacciante che necessita di verifiche, raccontano i giornali di Genova. Alcuni
sommozzatori perlustrano il fondo delle acque dell’idroscalo. Senza risultato.

Di Milena ormai non si hanno più notizie; è possibile iniziare ad ipotizzare lo scenario peggiore?

Purtroppo pensare al peggio in questa fase è una naturale conseguenza delle piste inconcludenti seguite per risolvere il caso.

Intanto la Polizia e i Carabinieri verificano ogni indizio e passano in rassegna tutti i fatti.

Sebbene abbiano più volte ribadito la linea del “non intervento” sul caso Sutter, per facilitare i contatti tra rapitori e famiglia, è anche vero che non possono ignorare le segnalazioni che arrivano ai loro canali ufficiali.

Il sospettato principale resta Lorenzo Bozano. Il ragazzo, 25 anni, ha già collezionato una serie di coincidenze legate al caso di Milena, su cui gli inquirenti vogliono fare chiarezza.

In parallelo alle indagini degli investigatori, continua anche la ricerca personale da parte della famiglia Sutter.

Ricerca che conduce i genitori della tredicenne scomparsa fino a Roma.

Resta quindi intatto il mistero, a pochi giorni dal 6 maggio 1971, sulla sparizione di Milena Sutter, a Genova, all’uscita della Scuola Svizzera.

Flavia Romana Pupillo

Leggi gli articoli Cronaca & Storia sul caso di Milena Sutter e Lorenzo Bozano

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