Il film thriller Beckett è nella parte alta della classifica di Netflix. La pellicola si trova nella top ten, nonostante non abbia avuto un grande punteggio dal sito specializzato Rottentomatoes: 30% di gradimento dal pubblico e 53% dai critici specializzati.
Come scrive lapidario Rottentomatoes: “Beckett apporta un’energia propulsiva alla sua storia da uomo in fuga, ma questo thriller scritto piuttosto sottilmente non riesce a coinvolgere in modo costante”.
Beckettè un film del 2021 diretto da Ferdinando Cito Filomarino., che ha scritto anche il soggetto; mentre la sceneggiatura è di Kevin Rice.
La trama: Beckett è un turista americano, informatico di professione, che va in Grecia in vacanza con la fidanzata April. In un incidente, April perde la vita e Beckett, che è rimasto ferito, vede qualcosa e qualcuno che non avrebbe dovuto vedere. Per questo si trova a essere la preda di una caccia all’uomo che rimanda a un complotto politico nella Grecia dell’austerità imposta dall’Unione Europea”.
Il protagonista Beckett è interpretato da un ottimo John David Washington. Il ruolo di April è ricoperto da Alicia Vikander.
Tutto il cast svolge al meglio il proprio compito. La storia è intrigante e rimanda ai migliori film gialli e d’azione della tradizione cinematografica statunitense.
Vi è in più l’intreccio fra livello personale e livello sociale e politico.
A livello personale c’è il dramma di Beckett che ha perso la donna amata e nel contempo si trova a rischiare la vita per un complotto che non riesce a decifrare.
A livello sociale e politico, vi è il riferimento ai fermenti, alle lotte intestine, alle proteste e ai maneggi della politica greca. Una politica che è poi l’emblema del peggior modo di esercitare il potere, fra trame oscure, interessi economici e drammi comunitari.
Cosa non convince nel film thriller Beckett? La sceneggiatura, che partendo da una storia di certo interessante e potendo contare su una regia e una recitazione di qualità, mostra limiti di struttura e di scavo dei personaggi.
Come ha rilevato nel suo lapidario giudizio il magazine americano Rottentomatoes, il film pecca di discontinuità: in alcuni punti avvince e convince, in altri lascia perplessi e prende direzioni poco chiare.
Azzeccata l’osservazione che sul magazine Rolling Stones fa il critico cinematografico K. Austin Collins: il film Beckett vola via, rischia il ridicolo, non torna del tutto, ma si dimostra anche acuto in alcune sue osservazioni, come durante una grande scena in cui Beckett inciampa da un treno su una piattaforma e, non fidandosi di nessuno, è palpabilmente sopraffatto da un senso di E adesso?”
Malgrado la valutazione poco lusinghiera del pubblico – sarà per il titolo, sarfà per l’ambientazione in Grecia e i riferimenti a quel contesto politico – il film thriller Beckett è comunque in testa alle visioni sulla piattaforma streaming Netflix.
Sono un giornalista, scrittore e media analyst irriverente. Insegno Comunicazione Interculturale, Giornalismo e Multimedialità all’Università di Verona. Ti aiuto a capire i media e la comunicazione per poterli usare con efficacia e profitto. Come? Con il pensiero critico, la comunicazione autentica e l’approccio umanistico applicati al mondo del crimine e della giustizia. Iscriviti alla newsletter Crime Window & Media. Per contattarmi: direttore@ilbiondino.org
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