Il 25 aprile 2023 è l’anniversario della vittoria dell’Italia sul nazifascismo. Una festa patriottica che nasconde segreti inconfessabili.
Il 25 aprile, anniversario della vittoria nella lotta di Liberazione, è la data simbolo che segna la fine della dittatura mussoliniana in Italia. Segna la fine del dominio razzista e illiberale e l’inizio dell’uscita da due dalle peggiori dittature del Novecento.
La terza dittatura – non meno sanguinaria – è quella del comunismo sovietico.
Il 25 aprile merita di essere un giorno di festa patria italiana. Una Patria aperta al mondo, alla diversità, al dialogo delle culture.
Il 25 aprile merita di essere un giorno di festa unitaria contro tutti coloro che hanno tradito l’Italia, il suo popolo e i suoi valori culturali e democratici.
La domanda, allora, è: perché il 25 aprile trova alcune forze politiche, a cominciare dalla Destra post-fascista, tiepide verso i valori della Resistenza e della lotta civile di liberazione dal nazifascismo?
Tuttavia, vi sono altre e più inquietanti domande che meritano risposte veritiere e urgenti:
- quali origini profonde ha il fascismo?
- chi ha ispirato, sul piano ideologico e militare, il fascismo?
- chi era davvero Benito Mussolini?
- sono davvero patrioti gli eredi del fascismo?
- perché la Sinistra non scopre ciò che sta dietro l’ascesa di Mussolini al potere in Italia?
- perché la Sinistra non svela cosa sta dietro l’assassinio del leader socialista, Giacomo Matteotti?
- perché la Sinistra snobba le rilevazioni sul fascismo e gli anni di piombo in Italia?
- perché la Sinistra e la Destra, quest’ultima tanto “patriottica”, non convergono nel fare luce sulla Storia d’Italia alla luce dei documenti declassificati degli archivi britannici e americani?
Le rivelazioni di Cereghino e Fasanella sono contenuti in un serie di libri che dalla nascita del fascismo arrivano agli anni della strategia della tensione.
Cerca nella tua libreria di fiducia i libri di Giovanni Fasanella, giornalista investigativo e ricercatore, e Mario José Cereghino, ricercatore ed esperto di archivi angloamericani.
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Cosa festeggiamo il 25 Aprile di ogni anno
Il 25 aprile di ogni anno festeggiamo la liberazione dalla dittatura fascista e la fine del dominio nazifascista su una parte dell’Italia, la Repubblica di Salò.
È anche la data che segna la conclusione, in sostanza, della Seconda Guerra Mondiale. E l’inizio di quella che doveva essere la stori di un’Italia libera, democratica e indipendente da influenze straniere.
Come scrive Wikipedia, l’anniversario della liberazione d’Italia, noto anche come festa della Liberazione (o semplicemente il 25 aprile), è una festa nazionale della Repubblica Italiana.
È un giorno simbolo della Resistenza – prosegue Wikipedia – cioè della lotta condotta dai partigiani a partire dall’8 settembre 1943, giorno in cui gli Italiani seppero dell’armistizio firmato con gli Alleati.
Cosa accadde il 25 Aprile del 1945
Come scrive il giornale online Il Post, “l’occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno ma si considera il 25 aprile come data simbolo”.
“Perché quel giorno del 1945 coincise con l’inizio della ritirata da parte dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della Repubblica di Salò dalle città di Torino e di Milano, dopo che la popolazione si era ribellata. E i partigiani avevano organizzato un piano coordinato per riprendere le città”, sottolinea Il Post.
A come si arrivò al 25 aprile del 1945, Il Post dedica un articolo che merita di essere letto.
Chi ha liberato l’Italia quasi 80 anni fa
Come scrive Marcello Veneziani, giornalista, storico e filosofo, “furono gli alleati angloamericani, sul campo, a battere i tedeschi“.
“Senza considerare il ruolo decisivo che ebbero i bombardamenti aerei degli alleati sulle nostre città stremate e sulle popolazioni civili”, continua Veneziani, “per piegare l’Italia e separarla dal nefasto alleato tedesco”.
Video sulla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo
Nascita del fascismo e figura di Benito Mussolini
Per questa parte dell’articolo voglio ricorrere al libro Nero di Londra, scritto da Giovanni Fasanella e Mario José Cereghino.
È un libro che sconvolge la vulgata e gli studi storici raccontati sino ad oggi. Lo fa sulla base di documenti ufficiali, trovati e studiati negli archivi britannici e americani.
Siamo, quindi, di fronte a prove storiche. Oltre ogni ragionevole dubbio.
Ecco, di seguito, tre brani che ho estratto dal libro Nero di Londra:
- “L’appoggio dell’establishment britannico e dei suoi apparati d’intelligence al nascente duce e al suo regime è uno degli aspetti più imbarazzanti della storia che stiamo per raccontare in presa diretta, grazie alle carte private del suo stesso protagonista, Sir Samuel Hoare”
“All’inizio del 1918, in pratica, Sir Hoare porta a termine la «transazione» con Mussolini, che è ormai un «asset» con tanto di nome in codice – «The Count» –, una «risorsa» fondamentale per le strategie di lungo periodo dell’entità spionistica antesignana dell’MI6″
“I servizi d’intelligence e la diplomazia di sua maestà hanno seguito la Marcia su Roma in tempo reale, minuto per minuto, dispensando utili consigli a «The Count», ai capi delle forze armate, alla Guardia regia e, naturalmente, a Vittorio Emanuele III”
Bastano tre passaggi per capire il valore delle rivelazioni contenute nei documenti declassificati, conservati negli archivi britannici. E che stanno alla base del libro Nero di Londra.
Possiamo affermare, grazie alle ricerche di Fasanella e Cereghino, che:
- il Regno Unito, con la lobby dei conservatori guidata da Samuel Hoare, ha fatto in modo che l’Italia restasse nel conflitto mondiale del 1915-1918, con le morti, le distruzioni e i disastri che ne sono seguiti;
- che Mussolini era un agente segreto dell’intelligence britannica e che il fascismo, anche nelle sue violenze spicciole oltre che nella propaganda, è una creazione della lobby britannica di potere. Il tutto attraverso giri massonici internazionali;
- che dopo Mussolini e il fascismo, il lavoro per dominare l’Italia è proseguito anche nel dopoguerra e negli anni a venire. Sino ai nostri giorni, viene da dire osservando le narrazioni dei media e come viene trattato il Regno Unito sui giornali italiani
Alla luce di tutto questo, merita allora di essere seguito con attenzione il video di Andrea Purgatori, con il programma Atlantide sulla televisione La7, sulla fuga di Mussolini dal Gran Sasso, nel 1943.
La si può comprendere, quella fuga del duce liberato dai soldati nazisti, grazie ai libri di Fasanella e Cereghino.
Mussolini: dalle leggi razziali del 1938 alla propaganda fascista
Benito Mussolini, “The Count”. Pedina dell’intelligence britannica
Questa intervista a Giovanni Fasanella, giornalista investigativo e ricercatore, merita di essere ascoltata con attenzione.
Apre un varco sulla storia della nascita del fascismo, della figura di Benito Mussolini e dei condizionamenti britannici – da parte di una lobby dei Conservatori del Regno Unito – che illumina un po’ tutta la Storia d’Italia del Novecento.
Un varco che ci consente di capire anche quanto accadde con la strategia della tensione, dal 1969 in avanti, con l’assassinio di Aldo Moro e prima ancora della sua scorta e con le bombe stragiste del 1993.
Cosa accadde dopo la Liberazione?
Su come si sviluppò il controllo britannico, caduto il fascismo, sull’Italia possiamo scoprirlo leggendo una raccolta di libri di Giovanni Fasanella e di altri autori.
Sono loro hanno scritto pagine rivelatrici, documentate, sugli anni dalla Liberazione al Caso Moro, passando per gli altri anni della strategia della tensione. Ovvero gli “anni di piombo”, in Italia, con il terrorismo comunista e neofascista. Rosso e nero.
Su questa raccolta di libri puoi seguire la presentazione pubblica che ne fa Giovanni Fasanella.
È un lungo video, che puoi fruire anche solo ascoltandolo. E che ti consiglio di ascoltare, e di meditare, dividendolo in parti.
Dalla fine del fascismo agli anni di piombo
Per i libri di Giovanni Fasanella, con una copiosa produzione scientifica ed editoriale, puoi rivolgerti alla tua libreria di fiducia.
Ti puoi intanto orientare (con un link di affiliazione per sostenere questo blog) su Amazon:
L’OMICIDIO DI ENRICO MATTEI E IL CASO MORO
Qui puoi seguire alcuni video importanti di Giovanni Fasanella su Enrico Mattei, presidente dell’Eni, assassinato nel 1962, e su Aldo Moro, rapito il 16 maggio 1978 e poi assassinato.
I video puoi seguirli anche come podcast. Ti consiglio di ascoltarli e di meditarli dividendoli in parti.
Questi VIDEO che seguono ti consentono di comprendere non solo il passato dell’Italia ma anche il suo presente e le sue relazioni internazionali.
Caso Moro. I 55 giorni che cambiarono l’Italia
Cosa c’entra la Liberazione con il Caso Moro? Che nessi vi sono tra il fascismo e la strategia della tensione?
I libri di Fasanella e Cereghino – come anche i video di Fasanella su YouTube – ci raccontano come un filo rosso e nero leghi la Storia d’Italia in tutto il Novecento. Ma anche prima. E di sicuro anche adesso.
Quel filo rosso e nero ci lega alla dominazione britannica sul nostro Paese: una dominazione che passa attraverso l’influenza su alcuni politici, giornalisti, intellettuali.
Una dominazione che passa anche attraverso il fascismo, la strategia della tensione e il rapimento e omicidio di Aldo Moro.
Terrorismo fascista e comunista in Italia. I retroscena della strategia della tensione
Questo dialogo fra il giornalista investigativo Giovanni Fasanella e il già senatore Felice Casson, ex magistrato, illumina, dati alla mano, gli inquinamenti istituzionali e i condizionamenti stranieri – Gran Bretagna in testa – sugli anni di piombo italiani.
Il giornalista Fasanella, nelle diverse interviste che possiamo ascoltare avidamente sul suo canale YouTube, ci porta a collegare in modo logico – e storicamente fondato – la Storia d’Italia dal Risorgimento al fascismo, dal secondo dopoguerra alla strategia della tensione.
Importanti, anzi fondamentali, le parti su Enrico Mattei – a cui dice di ispirarsi la premier Giorgia Meloni – e Aldo Moro. E sui loro tragici destini.
Una storia che non è ancora finita. Ne è una dimostrazione il fatto che nessuno – a Destra come a Sinistra, nei media come tra gli studiosi – tematizza quanto Fasanella e Cereghino hanno scoperto.
Una spiegazione del silenzio assordante sulle scomode verità che vengono dagli archivi angloamericani c’è. La troviamo in un libro dal titolo che dice tutto:
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“Colonia Italia”. Il libro sul controllo britannico dell’Italia attraverso i giornali
Come i governi britannici ci hanno controllato (e ci controllano) attraverso giornali, radio, televisioni. E attraverso giornalisti, scrittori e intellettuali al servizio di una potenza straniera. Quindi, traditori della Patria.
Festa della Liberazione. Il 25 Aprile è una festa patriottica
Alla luce di quanto ho qui riportato, rifacendomi ai lavori di Fasanella e Cereghino sugli archivi angloamericani, di una cosa possiamo essere certi.
Il 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo e fine della dittatura fascista, è una festa patriottica.
È la festa della Patria Italia libera da un regime sanguinario che ha sempre fatto di interessi di altri, al di fuori dell’Italia.
La domanda, allora, torna cogente: perché il 25 aprile non unisce Destra e Sinistra?
Perché la Sinistra non smaschera le bugie della Destra post-fascista, che ha un passato di traditori della Patria, da parte di Mussolini e dei suoi sgherri?
Perché anche la Destra non fa i conti con il proprio passato al servizio di una potenza straniera (il Regno Unito)? Una nazione che dovrebbe essere nostra amica e che invece, da sempre, ci vuole dominare e controllare.
Il 25 aprile è la festa dell’Italia e della Liberazione dal nazifascismo. Come tale, è una festa patriottica.
Le manca, ancora, di essere una Festa della Verità sulla Storia d’Italia: dal Risorgimento al Caso Moro, dalle Brigate Rosse al fascismo, dalle stragi del 1993 a Caso Mattei.
Maurizio Corte
corte.media
Colonia Italia. La Gran Bretagna ci controlla attraverso i media
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Giornalista professionista, scrittore e media analyst. Insegna Giornalismo Interculturale e Multimedialità all’Università degli Studi di Verona. Dirige l’agenzia d’informazioni e consulenza Corte&Media. Contatto Linkedin. Sito web Corte&Media. Email: direttore@ilbiondino.org