Recensione della pellicola sulla battaglia di una donna contro i soprusi di un sistema corrotto di polizia e malagiustizia.
Changeling è un film basato su fatti reali nella Los Angeles degli anni Venti e Trenta del Novecento.
La pellicola del 2008 è diretta da Clint Eastwood e mescola diversi generi, tra thriller e legal drama con sfumature di noir.
Protagonista la Premio Oscar, Angelina Jolie, con nel film thriller – disponibile su Amazon Prime – anche il candidato all’Oscar, John Malkovich.
Nonostante sia ambientata nell’epoca del Proibizionismo, il contesto storico non incide sulla vicenda quanto i temi dell’ingiustizia sociale e giudiziaria.
Non solo una regia di qualità ma anche un cast eccellente dimostrano nel film una carica piena di dramma, che coinvolge lo spettatore nella narrazione.
La fotografia statica ma precisa riesce a memorizzare nella mente di chi guarda il film le scene più rilevanti, evidenziando una recitazione magistrale.
Lo sviluppo della narrazione è lento ma attento ad alternare momenti di suspense e tensione con attimi di riflessione, senza cedere mai al sentimentalismo.
Cita la recensione di Cinematographe: il cinema duro e severo di Clint Eastwood ci espone senza compromessi e mezze misure il male che ci circonda.
Oltre ai temi della malagiustizia, infatti, la condizione femminile che caratterizzava quell’epoca era esterna ai diritti umani e costretta a subire vessazioni e ingiustizie.
Gli eventi vedono come protagonista Christine Collins, interpretata da Angelina Jolie.
È una donna e madre single che si trova ad affrontare la macchina della corruzione della polizia.
In seguito alla scomparsa del figlio, Christine si mobilita nella ricerca della verità, a rischio di pagare pesanti scotti in prima persona.
Come cita la tagline del film: Per ritrovare suo figlio, fece ciò che nessun altro osava fare.
Lo storytelling della vicenda di cronaca al centro della trama di Changeling
La vicenda si svolge a partire da marzo 1928, a Los Angeles.
La protagonista ed Eroina della storia è Christine Collins e nel mondo ordinario è una donna che lavora come centralinista.
L’incidente scatenante avviene al suo rientro in abitazione.
Qui constata della scomparsa del figlio di 9 anni, Walter, rimasto solo durante la sua assenza.
La donna chiede aiuto alle forze dell’ordine del posto.
L’appoggio alla polizia risulta però vano: pur essendo minorenne, è necessario attendere 24 ore prima di cominciare la ricerca di Walter.
Il punto di svolta avviene quando il figlio viene ritrovato e riportato a casa, dopo qualche mese dalla sua scomparsa.
La protagonista, però, dopo un’iniziale felicità scopre che il bimbo non è il suo Walter.
È questo il momento in cui viene spiegata la scelta del titolo.
Changeling deriva da una tradizionale leggenda europea e narra dell’omonima figura mitologica di origine celtica.
Il changeling è una creatura fantastica – forse fata, gnomo o demone – che, attratta dai bambini umani belli e in salute, ne ruba uno.
Al suo posto lasciava il suo neonato, spesso deforme e malato, facendo uno scambio.
Il sostituto è riconoscibile per la sua intelligenza più elevata del normale ed anche per i suoi comportamenti considerati strani.
La leggenda era risultata utile per spiegare, nell’ottica scientifica, alcuni fatti quali le morti infantili e le varie forme di autismo.
Per la protagonista del film comincia una fase di resistenza e di lotta personale contro la polizia, pressante nel convincerla del riconoscimento del finto Walter.
Riconosce così nella polizia di Wineville la principale Antagonista.
Troverà nel Reverendo Gustav Briegleb, interpretato da John Malkovich, un mentore e aiutante, che per primo accusa il dipartimento di polizia della sua incompetenza.
Dapprima riluttante, la protagonista sostenuta dal reverendo affronta la grande sfida contro il dipartimento, ossia quella di scoprirne l’abuso di potere e lottare per la verità, anche per vie legali.
Gli oggetti magici personali in suo aiuto sono la forza e il coraggio di madre e di donna.
In un certo senso anche la sua condizione e il pregiudizio di essere una donna le è antagonista.
In quell’epoca chi tentava di opporsi, soprattutto se donna, alle ingiustizie del sistema conseguiva una vera persecuzione da parte della polizia.
La perseveranza di Christine, infatti, le costano vessazioni e soprusi, tanto da venire internata in un reparto psichiatrico, come paziente scomoda.
Qui conosce altre donne a cui è stata tolta la libertà in quanto tali e per aver tentato di denunciare la polizia.
Nel frattempo le ricerche non si sono del tutto fermate.
La narrazione si svolge qui su un altro piano, ma fondamentale.
In un cambio di ambientazione ci si ritrova nel ranch di Northcott, a Wineville, un paese nella periferia di Los Angeles.
Qui, un uomo che si identifica nella polizia è alla ricerca di un minore scomparso.
Il detective Lester Ybarra trova un ragazzo, Sanford Clark, il quale si rivela essere l’anello mancante e rivelatorio dell’intera vicenda.
Sanford è il cugino di un serial killer di bambini, Gordon Stewart Northcott, ed egli stesso è per primo una vittima.
Questo nuovo punto di svolta della narrazione congiunge i due fili paralleli della storia.
L’investigatore diviene così, in modo inconsapevole, un aiutante di Christine, poiché oltrepassa la corruzione di una categoria a cui lui stesso appartiene.
Oltre a lui, anche l’avvocato Hahn, che decide di rappresentare la protagonista nel caso, diviene il secondo aiutante più stretto.
Entrambi riescono a ridare fiducia allo spettatore nella giustizia.
La fase di rilascio è determinata dalla scoperta alla luce dell’inefficienza amministrativa; l’arresto del serial killer ha dimostrato nuove verità sul caso e sulle angherie della polizia.
Il momento di trasformazione di Christine avviene nella fase di rinnovamento finale, in cui acquisisce una nuova padronanza del cambiamento, ossia la speranza per il futuro.
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Il giusto processo e la vittoria morale contro l’abuso di potere e i pregiudizi
In Changeling viene dato più risalto alle implicazioni sociali che conseguono l’abuso di potere e che spesso ricadono sui più deboli.
La storia vera sullo sfondo coinvolge lo spettatore a tal punto da rendergli noto quanto la corruzione sia nociva per la comunità.
Nonostante i fatti siano accaduti in un’epoca e in un luogo diversi, questo tipo di ingiustizie sono sentite molto attuali.
Le stesse intimidazioni avvengono ancora oggi, in maniere e modi differenti e meno evidenti.
Come scrive nella recensione Coming Soon: quello di Eastwood non è solo un cinema essenziale, classico ed asciutto. È sempre di più un cinema profondamente, quasi necessariamente morale.
Dunque, tipico di Clint Eastwood in veste di regista è dimostrare una morale nei suoi film, senza tralasciare il contesto entro cui viene posta.
La morale di Changeling sta, in sostanza, nel tema della giustizia.
La lotta contro un sistema corrotto può dare successo, con le giuste prove.
Grazie alle battaglie della protagonista e del reverendo, essi hanno ottenuto un giusto processo in un’aula di tribunale.
Il vero imputato, in fondo, era proprio la polizia, la cui condanna è stata la sua negligenza.
Questo fa riflettere sul fatto che, nonostante il modo sbagliato e superficiale di condurre le indagini, la verità sostanziale dei fatti viene alla luce.
C’è anche una giustizia e una vittoria a livello morale.
Le sevizie subite dalla protagonista l’hanno portata a reagire e ad ottenere la rivincita, anche a nome di tutte le altre donne.
È riuscita a vincere una battaglia contro i pregiudizi in un’epoca in cui donne come lei venivano facilmente screditate e zittite.
Changeling è anche una denuncia dell’esposizione di questi pregiudizi e dei maltrattamenti.
Quella di Christine Collins è un’azione che si avvicina molto all’attualità.
Poiché la questione degli stereotipi contro le donne, oggi, porta avanti innumerevoli battaglie difficili da sradicare dalle loro origini patriarcali.
Gaia Corradino
Digital strategist e transmedia storyteller
prosmedia.org
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Esperta di Transmedia Storytelling, digital strategist e content creator, collabora con ProsMedia come social media editor, media analyst e content curator.
Email: gaia.corradino@prosmedia.it