Sono passati 28 anni, da quando nel 1993 uscì il film Il socio, tratto dal romanzo legal thriller di John Grisham.

Eppure i temi trattati nel film e il modo in cui il protagonista viene sedotto e poi manipolato restano ancora attuali.

Rivediamo allora la trama, come la racconta il magazine online MYMovies.

Mitchell McDeere si sta laureando in legge, con lode, ad Harvard col massimo dei voti ed è corteggiato da importanti studi del paese.

Un piccolo ma prestigioso studio legale di Memphis gli fa un’offerta economica che davvero non può rifiutare: un mucchio di soldi, la villa, una Mercedes decapottabile.

D’accordo con la moglie Abby, insegnante, si trasferisce nelle meridionale Memphis (Tennessee) da Boston e comincia a lavorare. La sua specializzazione è quella del diritto fiscale, con imprenditori e affaristi che vogliono pagare meno imposte possibili; e che si muovono nei paradisi fiscali dei Caraibi.

Film legal thriller Il Socio - magazine ilbiondino.org - ProsMedia - Agenzia Corte&Media
Tom Cruise (nel film è il protagonista Mitch) e Jeanne Tripplehorn (che interpreta la moglie Abby) in una scena del film thriller “Il socio” (1993)

LO STUDIO LEGALE COLLUSO CON LA MAFIA

Mitch si accorge ben presto che ci sono strani misteri attorno al quel piccolo studio legale (solo 40 avvocati). Un paio di soci dello studio muoiono in un incidente; e girano strane parcelle.

Mitch viene contattato dall’Fbi. Viene così a sapere che lo studio che lo ha assunto è il riciclatore dei capitali di un boss mafioso di Chicago. La sua vita da quel momento è in pericolo. Tutto gli crolla intorno.

La sua casa è controllata, viene ricattato da due parti: l’Fbi vorrebbe che tradisse lo studio per cui lavora; e che consegnasse le pratiche dei mafiosi. Questo significherebbe, oltre ai rischi, essere cacciato dall’Ordine degli Avvocati e cambiare mestiere; oltre a dover vivere da braccato per il resto della vita.

Va in crisi il rapporto con la moglie Abby. Appaiono alcuni killer, la vita di Mitch è in pericolo e sotto pressione, comincia a morire gente.

Mitch ha tuttavia un piano complicato, ma è l’unico possibile. Incastrerà lo studio, i mafiosi e l’Fbi tutti insieme, con un trucco legale, grazie a banali fatture gonfiate.

Perché il film Il socio merita di essere (ri)visto 

Perché il film Il socio merita di essere visto dai giovani appassionati di thriller? Oppure perché va rivisto e assaporato in tutta la sua lunghezza di ben 150 minuti?

La risposta è nell’attualità dei temi di fondo del film diretto dal regista Sydney Pollack

  • l’infiltrazione mafiosa e criminale nell’economia;
  • i colletti bianchi che agevolano la criminalità organizzata;
  • l’evasione fiscale e i paradisi fiscali come zone franche dei criminali;
  • la manipolazione che subiscono giovani di buona volontà che studiano per farsi una posizione;
  • gli ideali di una certa America, come la maestrina moglie di Mitch, che ci fa sognare un mondo migliore
  • le miserie personali del manipolatore di Mitch che condizionano il suo operato di avvocato corrotto (invidioso e disperato) 

Qualche critico cinematografico, poco interessato ai temi sociali e all’etica nel cinema e fermo solo all’estetica del film, ha storto il naso su come il romanzo Il socio, di John Grisham, sia stato trasposto sul grande schermo. E, oggi, in streaming su Amazon Prime.

Il film è piacevole, scorre veloce, ben ambientato. Ci dà uno spaccato interessante degli Anni Novanta al loro inizio, con i frutti avvelenati degli Anni Ottanta sostanziati di denari facili, narrazioni televisive e politici interessati solo al potere e agli affari.

Il protagonista Mitch McDeere è interpretato da un convincente Tom Cruise. La moglie insegnante Abigail “Abby” McDeere è incarnata da una splendida Jeanne Tripplehorn (la mora di Basic Instinct). Mentre l’avvocato finto mentore manipolatore e corrotto, Avery Tolar, è interpretato da un fantastico Gene Hackman.