Guardare troppi telefilm su crimine e giustizia compromette la visione autentica della realtà sociale.

La teoria della coltivazione, elaborata dagli studiosi Gerbner e Gross nel 1976, già l’aveva affermato: chi guarda troppa televisione tende a sovrastimare il livello di violenza nel proprio quartiere.

Ora una ricerca austriaca conferma quanto peraltro già avanzato da altre ricerche recenti: chi guarda troppe serie televisive statunitensi tende a credere che la pena di morte sia presente nel proprio Paese.

Un migliaio di cittadini dell’Austria, rappresentativi della popolazione austriaca, sono intervistati da tre ricercatori di Vienna.

A loro è stato chiesto che consumo hanno delle serie televisive, se guardano le serie tv americane dell’ambito crime e cosa pensano dell’uso della pena di morte in Austria.

Da notare che in Austria la pena di morte è stata abolita nel 1968.

Risultato? I forti consumatori di serie televisive americane thriller, poliziesche o comunque dell’ambito crime, sono convinti che in Austria la pena di morte sia in vigore. E che vi siano detenuti nel braccio della morte.

Tant’è che i tre ricercatori di Vienna – Benedikt Till, Florian Arendt e Thomas Niederkrotenthaler – hanno stabilito una correlazione fra il consumo di serie televisive crime statunitensi e l’errore di giudizio sulla vigenza della pena di morte in un Paese, l’Austria, dove è abolita da oltre 50 anni. 

Serie televisive americane crime: la ricerca

I risultati della ricerca degli studiosi austriaci – dal background teorico al metodo di ricerca fino alle conclusioni – sono espressi in forma compiuta in un articolo scientifico online intitolato The Relationship Between Crime-Related Television Viewing and Perceptions of the Death Penalty: Results of a Large Cross-Sectional Survey Study.

“Secondo la teoria della coltivazione”, ricordano gli studiosi austriaci, “le rappresentazioni distorte della realtà sociale in televisione possono portare a percezioni distorte della realtà tra gli spettatori”.

“Ad esempio, la pena di morte è stata abolita nella maggior parte dei Paesi occidentali molto tempo fa,. Tuttavia è spesso rappresentata o menzionata negli spettacoli criminali statunitensi, che sono molto popolari al di fuori degli Stati Uniti”, osservano i ricercatori di Vienna.

Ricerche precedenti – proseguono i tre autori della ricerca – suggeriscono che la quantità di visione televisiva può essere associata a percezioni errate dell’uso della pena di morte, anche quando la pena di morte non è utilizzata nel rispettivo paese. 

Come è avvenuta la ricerca degli studiosi di Vienna? ” In un sondaggio trasversale basato sul web, abbiamo utilizzato tecniche di campionamento basate su quote per reclutare 1.002 individui rappresentativi della popolazione austriaca in termini di sesso, età, istruzione e regione di residenza”, scrivono gli studiosi.

“Abbiamo chiesto informazioni sulla loro quantità settimanale di visione televisiva e sull’uso di drammi criminali statunitensi e abbiamo misurato le loro convinzioni sull’uso della pena di morte in Austria”, spiegano i ricercatori Benedikt Till, Florian Arendt e Thomas Niederkrotenthaler.

Questi i risultati della ricerca sulla relazione tra visione delle serie televisive americane di genere crime e visione dell’uso della pena di morte in Austria.

“Sebbene la visione televisiva in generale non fosse associata a percezioni errate della pena di morte (cioè, nessun effetto generale di coltivazione)”, scrivono i ricercatori di Vienna, “l’analisi dei dati ha fornito prove a sostegno dell’idea di un effetto di coltivazione specifico per genere”.

Cosa significa? Il guardare la televisione non produce in automatico una distorsione della visione della realtà in generale. Ma ha portato a una visione distorta legata al consumo di spettacoli – film e telefilm – di genere crime.

Più erano gli spettacoli criminali guardati dai partecipanti, stando alla ricerca austriaca, tanto più era probabile che credessero erroneamente che la pena di morte fosse usata in Austria.

Questa associazione è rimasta valida anche dopo aver controllato il sesso, l’età e l’istruzione dei partecipanti.

“La scoperta che la visione di programmi criminali statunitensi, basati sulla realtà sociale negli Stati Uniti, è associata alla confusione degli spettatori austriaci riguardo alla percezione della pena di morte”, fanno notare i ricercatori di Vienna, “è coerente con l’ipotesi di coltivazione specifica del genere. Alcuni spettatori possono essere guidati più dalla realtà mediata che dalla realtà sociale reale”.