La docu-serie racconta la sparizione di Emanuela Orlandi dal Vaticano nel 1983. Cinque i punti in comune con Il Trono di Spade.

Il modo in cui viene presentato il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi nella docu-serie Vatican Girl, creata da Mark Lewis per Netflix, fa pensare agli intricati intrecci narrativi che abitano la serie tv Il Trono di Spade.

Il caso Orlandi è animato da quattro diverse piste che, seguendo flussi di storie diversi, alla fine vanno tutte a confluire nello stesso e unico posto: il Vaticano.

Le quattro piste esposte nella serie crimeVatican Girl forniscono quattro spunti su cui riflettere. Ogni storia ha i suoi protagonisti che agiscono e sviluppano una storia diversa dalle altre.

Proprio come succede tra le casate de Il Trono di Spade, segreti, bugie e misteri agitano gli animi di chi ha vissuto (e di chi ancora vive) la vicenda.

Intorno ad Emanuela Orlandi, cittadina dello Stato del Vaticano, gravitano ancora parecchi interrogativi.

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Le cinque teorie sul caso Orlandi e le similitudini con Il Trono di Spade

Secondo la docu-serie, le teorie in grado di fare luce su cosa sia successo alla giovane scomparsa quasi quarant’anni fa, sono cinque:

  1. Il probabile coinvolgimento di un’organizzazione internazionale che in cambio della vita di Emanuela Orlandi chiedeva la liberazione di Mehmet Ali Agca, attentatore di Papa Giovanni Paolo II, che due anni prima aveva sparato contro il Pontefice con l’intenzione di ucciderlo.
  2. Il possibile legame tra il Vaticano e la mafia romana che aveva indotto Enrico De Pedis, boss della banda della Magliana, a rapire Emanuela Orlandi per quello che lo stesso uomo definiva “un gioco di potere”.
  3. Il poco attendibile racconto di Marco Accetti che si dichiara essere stato il “creatore del caso Orlandi” e di aver vestito i panni dell’americano nel gruppo clandestino composto da sacerdoti del Vaticano, autorizzato a rapire la giovane e a fare chiamate alla famiglia nei giorni successivi al sequestro.
  4. Il presumibile rapporto tra il Vaticano ed Emanuela Orlandi sancito dal ritrovamento di un documento importante, l’analisi costi-benefici stilata dal Vaticano a favore della ragazza, scoperta da un giornalista mentre lavorava all’inchiesta Vatileaks.
  5. La testimonianza inedita della compagna di scuola di Emanuela Orlandi che nella docu-serie preferisce rimanere anonima e che confessa a favore di telecamera il segreto che si porta dentro da quasi quarant’anni.

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Lo scontro tra i Lannister e gli Stark per la verità

Il primo episodio si apre con la breve ricostruzione di ciò che accadde il 22 giugno 1983, giorno della scomparsa di Emanuela Orlandi.

Secondo la prima teoria ricostruita dalla docu-serie, Emanuela Orlandi è stata rapita per chiedere al Vaticano il rilascio di Mehmet Ali Agca, il terrorista turco che nel 1981 aveva provato ad uccidere il Papa.

Che ci fosse una relazione tra i due eventi ancora oggi non è dato saperlo con certezza.

Le uniche prove a sostegno di questa prima teoria sono le chiamate ricevute dalla famiglia Orlandi nei mesi successivi alla scomparsa di Emanuela. A chiamare era un tale che si faceva chiamare l’americano.

Si trattava di un uomo con uno spiccato accento inglese: forniva dettagli sulle condizioni della ragazza; e nel frattempo richiedeva la scarcerazione di Ali Agca.

IL TERRORISMO INTERNAZIONALE

Lo stesso terrorista al processo dichiarò di far parte dei Lupi Grigi, un movimento estremista nazionalista turco ritenuto responsabile di una serie di attentanti terroristici, in Turchia e all’estero. E di essere stato addestrato dal Kgb, agenzia d’intelligence dell’Unione Sovietica.

Da qui l’idea che la Orlandi fosse stata rapita seguendo un piano architettato in un contesto di terrorismo internazionale.

La ricostruzione della vicenda che ne viene fatta simula il classico scontro tra le case Lannister e Stark de Il Trono di Spade, quando Eddard Stark viene ucciso per aver scoperto i segreti di casa Lannister.

Da un lato il Vaticano capace di scatenare una guerra tra i casati di tutto il Continente pur di proteggere i propri segreti.

Dall’altro lato la famiglia Orlandi e tutti coloro che ancora oggi combattono per fare luce sulla vicenda.

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La battaglia dei bastardi nel gioco di potere

La seconda teoria vede il Vaticano scontrarsi con la mafia romana. Questa volta entrambe le fazioni condividono lo stesso obiettivo: imporre il proprio potere sull’altro.

Proprio come succede nella battaglia dei bastardi de Il Trono di Spade per il controllo su Grande Inverno, anche il Vaticano e la banda della Magliana si scontrano in un “gioco di potere”.

Enrico De Pedis, il boss della banda, utilizza la sua amante, Sabrina Minardi, come una pedina nel gioco di cui solo lui sembra conoscere le regole.

La donna intervistata per la docu-serie Vatican Girl rivela che Emanuela Orlandi è stata tenuta in ostaggio nella casa di sua proprietà a Torvaianica, poco lontano da Roma.

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Il depistaggio di Marco Accetti

Le dichiarazioni del fotografo Marco Accetti – nella terza teoria ricostruita nella docu-serie – hanno il sapore amaro del depistaggio.

Il fotografo romano che si autoaccusa del rapimento della giovane Orlandi articola una ricostruzione dei fatti che non coincide con i tempi.

Insieme alla Orlandi, Accetti dichiara di essere stato anche il responsabile del rapimento di Mirella Gregori, avvenuto qualche mese prima rispetto ad Emanuela.

Mirella Gregori era cittadina italiana. Abitava in una zona centrale di Roma e fu rapita per lo stesso motivo della coetanea Orlandi, cittadina quest’ultima della Città del Vaticano.

Tale motivo, secondo Accetti, consisteva nel fare pressione da una parte sul Vaticano e dall’altra sullo Stato italiano per la liberazione dell’attentatore del Papa.

LE FIGURE DI MARCO ACCETTI E JOFFREY BARATHEON

La figura di Marco Accetti condivide qualcosa con Joffrey Baratheon, uno dei personaggi più controversi de Il Trono di Spade.

I due hanno in comune l’egocentrismo che li porta ad avere un bisogno molto forte di essere al centro dell’attenzione di tutti.

Tale condizione è talmente invalidante, da condurli ad assumere comportamenti narcisistici di personalità in varie occasioni.

Come spiega lo psichiatra forense Stefano Ferracuti, che su Accetti ha scritto una perizia dopo l’accusa di calunnia e autocalunnia, il fotografo romano si serve degli stati d’animo delle famiglie di Emanuela e di Mirella per le sue esigenze personali.

In questo modo, le due famiglie coinvolte nel caso, con la loro presenza sui media, hanno contribuito a costruire un ruolo importante di Accetti nella storia.

 

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Emanuela Orlandi, una testimone scomoda da eliminare dai giochi

Di particolare interesse è la quarta teoria che viene raccontata nella docu-serie. Viene introdotta una nuova prova che se confermata potrebbe cancellare le altre piste.

Durante lo scandalo Vatileaks – che ha travolto il Vaticano dal 2010 in poi attraverso la pubblicazione di documenti strettamente riservati – Emiliano Fittipaldi, giornalista investigativo, entra in possesso nel 2016 di un documento riservato che riguarda Emanuela Orlandi.

Il suo lavoro di inchiesta sulla fuga di notizie segrete uscite dal Vaticano lo conduce dritto alla scoperta di un’analisi costi-benefici fatta su Emanuela Orlandi.

EMANUELA ORLANDI MORTA A LONDRA?

Tra le voci del documento risaltano i costi per il sostentamento della Orlandi, una serie di spese sostenute dal Vaticano a suo favore che iniziano nel 1983, anno della sua sparizione, e finiscono nel 1997, anno della sua presunta morte.

Emanuela sarebbe deceduta a Londra nell’ostello delle studentesse dei Padri Scalabriniani, al 176 di Clapham Road. In quel luogo, secondo quanto riportato nel documento, Emanuela Orlandi sarebbe stata mandata a vivere dopo il rapimento.

Se fosse accertata la veridicità del documento ritrovato dal giornalista, si confermerebbe la diretta responsabilità del Vaticano all’interno della vicenda. E forse non conviene né ai diretti interessati né alla grande istituzione di cui fanno parte, far uscire questo segreto al di fuori delle sue alte mura.

Perché allora Emanuela Orlandi è stata rapita e fatta allontanare con forza dalla sua famiglia? Aveva forse visto qualcosa che non doveva vedere? Era forse una testimone scomoda?

 

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L’ombra della pedofilia avvolge il Vaticano

La ricostruzione di una quinta teoria viene solo accennata. Le basi sulle quali si sviluppa però sembrano essere solide.

La testimonianza dell’amica di Emanuela Orlandi ha tutta l’impressione di essere una vera e propria confessione.

La donna sembra liberarsi di un peso mentre tra le lacrime confida di aver custodito per tanti anni un segreto che potrebbe oggi portare all’apertura di una nuova pista investigativa.

Anche quest’ulteriore pista, seppur slegata dalle altre, conduce lo stesso al Vaticano. Proprio all’interno dei suoi giardini sembrerebbe che Emanuela Orlandi sia stata avvicinata e molestata da una figura ecclesiastica.

La stessa Orlandi aveva confidato questo segreto all’amica una settimana prima di scomparire.

Se davvero si aprisse l’ipotesi di uno stupro, il caso rischierebbe di gettare il Vaticano in pasto a uno scandalo contemporaneo senza precedenti.

 

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Le ipotesi su cosa sia davvero successo a Emanuela Orlandi si sprecano.

Numerosi sono i fili narrativi che conducono a piste di vario genere e si intrecciano con il Vaticano, unica presenza intoccabile, minacciosa e costante nel mistero sulla scomparsa della giovane.

Vatican Girlè quindi l’enigma di una ragazza che ancora oggi non trova una soluzione.

La docu-serie mette al centro dell’attenzione i giochi di potere.

Come recita il motto de Il Trono di Spade, “al gioco del trono o si vince o si muore”.

Quanto alla vicenda raccontata nella docu-serie Vatican Girl, rimane l’unica speranza ancora in vita di ritrovare Emanuela Orlandi. E di risolvere il mistero della sua sparizione che l’ha inghiottita nel suo buio quasi quarant’anni fa.

Nicoletta Apolito

Il trailer della docu-serie Vatican Girl

Il retroscena della serie televisiva

Emanuela Orlandi: parla il fratello Pietro

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