Yara, il film ispirato alla sparizione e all’omicidio di Yara Gambirasio – il 26 novembre 2010, a Brembate di Sopra, nella Bergamasca – è su Netflix da venerdì 5 novembre 2021.

L’attesa è molta, alla luce delle molte visite che sta avendo l’articolo di Laura Baccaro sulla vicenda di Yara Gambirasio e Milena Sutter. Quindi sul caso della Bergamasca nel 2010 e il confronto con un caso di molti anni prima, quello di Milena (6 maggio 1971, a Genova).

La domanda, in entrambi i casi, è semplice nella formulazione ma assai complessa – e mai definitiva – nelle sue possibili risposte: cosa accadde davvero a Yara e a Milena, due ragazzine sportive con un grande futuro davanti?

Con le condanne all’ergastolo di Lorenzo Bozano (per il Caso Sutter), perdigiorno figlio dell’alta borghesia genovese, e di Massimo Giuseppe Bossetti, artigiano muratore bergamasco, è tutto finito?

Le verità storiche, al di là dei pronunciamenti giudiziari, sono venute alla luce? O c’è ancora molto da scoprire e da capire?

Milena – il cui destino ricorda quello di Yara Gambirasio, anche lei di 13 anni – viene rapita a Genova poco dopo le ore 17 di giovedì 6 maggio. A quell’ora è uscita dalla Scuola Svizzera dove frequenta la terza media. Il padre della ragazza, Arturo, è un noto industriale della cera. Il corpo della ragazza – una giovane sana, forte e sportiva che dimostra tre anni più della sua età – viene trovato in mare due settimane dopo, giovedì 20 maggio, giorno dell’Ascensione, intorno alle 17. I medici legali del tribunale, i professori Aldo Franchini e Giorgio Chiozza, fanno risalire la morte alle ore 18-18.30 del giorno della sparizione. Attribuiscono la causa della morte ad azione di strozzamento e di probabile soffocamento.
Yara Gambirasio, sparita il 26 novembre 2010 e trovata senza vita il 26 febbraio 2011

YARA, film ispirato alla vicenda del 2010

Il film Yara è stato così costruito sulla base di un delitto accaduto realmente. Si tratta dell’omicidio di Yara Gambirasio, 13 anni, scomparsa nel nulla mentre tornava dalla palestra. Una palestra nella quale frequentava corsi di ginnastica, a Brembate di Sopra, cittadina della provincia di Bergamo.

Nonostante le ricerche a tappeto, il corpo della ragazzina viene ritrovato solo mesi dopo, per caso, abbandonato in un campo di Chignolo d’Isola, a poco più di 9 km da Brembate di Sopra, sempre nella Bergamasca.

Sul ritrovamento del corpo di Yara Gambirasio sono nati una serie di sospetti. Quel campo era stato perlustrato da terra e osservato dall’alto senza vedere nulla. Come mai, poi, era stato trovato per caso da una persona che vi camminava?

Al centro della vicenda c’è la pubblico ministero Letizia Ruggeri che cerca l’assassino bastandosi su delle tracce di Dna trovate sul corpo di Yara Gambirasio. Di qui un controllo di massa del Dna degli abitanti della zona e l’individuazione di Massimo Bossetti come Ignoto 1, l’omicida – secondo l’accusa – della giovane.

Omicidio Yara Gambirasio - Massimo Giuseppe Bossetti - magazine ilbiondino.org - ProsMedia - Agenzia Corte&Media
Yara Gambirasio e, a destra, Massimo Giuseppe Bossetti, condannato all’ergastolo

La condanna all’ergastolo di Massimo Giuseppe Bossetti, nel 2016 in Corte d’Assise d’Appello, non ha comunque chiuso la vicenda.

Vi sono da segnalare lacune, lati oscuri e aspetti del caso che sostengono le ragioni di chi chiede una revisione del processo.

Sulla vicenda di Yara Gambirasio puoi leggere una serie di articoli scritti da Laura Baccaro, criminologa e psicologa giuridica, e da Maurizio Corte, giornalista professionista e media analyst.

Puoi cominciare dall’articolo: Yara Gambirasio: l’omicidio, l’assassino e il film su Netflix

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Gli articoli su Yara Gambirasio e Milena Sutter

Sui casi di cronaca nera di Yara Gambirasio e Milena Sutter, con il confronto fra le due ragazze e le due vicende, puoi leggere anche gli altri articoli:

Maurizio Corte
corte.media

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