Il ruolo dei social media e del giornalismo nella serie thriller

Atrapados – In trappola è una serie thriller disponibile su Netflix, ambientata in Argentina. La storia ruota attorno alla figura di una giornalista, Ema Garay, impegnata in un’inchiesta online sull’adescamento di ragazze minorenni.

La serie è tratta da un romanzo di Harlan Coben, scrittore statunitense di gialli e thriller.

La giornalista investigativa Ema Garay è determinata a smascherare un predatore che adesca giovani ragazze su piattaforme online.

Il suo lavoro si svolge nella città argentina di Bariloche, dove una serie di bugie e manipolazioni ci porta a vedere la realtà in maniera artefatta.

Sin dall’inizio ci accorgiamo di essere avviluppati – noi come i protagonisti della storia – in una catena di eventi che hanno un solo scopo: portarci nella direzione sbagliata.

La domanda che ci viene, allora, è semplice e inquietante allo stesso tempo: chi è il Grande Vecchio che sta manovrando tutto questo?

E alla prima domanda ne segue una ancor più importante: il manipolatore, il Grande Vecchio, è lo stesso adescatore di ragazzine?

Oppure qualcuno sfrutta il dramma degli adescamenti – e degli inganni ai danni delle giovani donne – per altri scopi?

Sulle manipolazioni affettive online – che nascondono anche altri interessi – su questo magazine puoi leggere l’articolo dedicato alle truffe amorose.

Serie Netflix - Atrapados . In trappola

La trama di Atrapados – In trappola

La storia della serie Atrapados – In trappola è ambientata nella città di Bariloche, in Argentina.

Segue le vicende di Ema Garay, una giornalista che conduce un programma televisivo investigativo chiamato “Atrapados”.

Ema è vedova da un paio di anni. Ha un figlio adolescente di nome Bruno; e si occupa di casi di adescamenti di minori a fini sessuali, a cui la polizia non presta molta attenzione.

All’inizio della serie, Ema sta indagando sul caso di un’adolescente che è stata abusata da un uomo incappucciato. Un soggetto conosciuto tramite una piattaforma di giochi online.

Il caso sembra ripetersi con altre ragazze. Per questo, Ema decide di creare un profilo falso: vuole smascherare il responsabile, con l’aiuto della redazione del suo giornale.

In parallelo, viene introdotto il personaggio di Martina Jules, una 17enne che frequenta la stessa scuola di Bruno, il figlio della giornalista Ema.

Martina ha una relazione online con un uomo molto più grande di lei.

Martina è una ragazza molto intelligente e talentuosa nel suonare il violino, ma il suo comportamento sembra strano, proprio a causa di questo legame con una persona adulta.

La situazione si complica quando i ragazzi della scuola organizzano una festa clandestina, in una villa di lusso vicino a un lago.

Durante la festa in villa, accade una tragedia che coinvolge gli adolescenti, la polizia e la fondazione in cui lavora Leo Mercer.

Leo Mercer è amico della famiglia di una ragazza abusata e violentata da uno sconosciuto. Abituato a lavorare con giovani dal passato difficile, Leo sta aiutando anche la giovane oggetto di stupro.

Con Leo, la giornalista Ema ha subito un rapporto amoroso, salvo poi accusarlo di essere l’adescatore di ragazzine su cui sta indagando.

Di fatto, sia Leo che Ema sono vittime di un complotto creato per interessi economici. Un complotto che sfrutta il problema dell’adescamento delle ragazzine e le accuse a Leo Mercer per portare a termine i propri piani.

Serie thriller Atrapados - In trappola

I giudizi internazionali sulla serie 

Atrapados è una serie che tiene incollati allo schermo, con una trama intricata e personaggi ben sviluppati. La performance di Ema Garay è assai degna di nota”, scrive il magazine Variety.

Per The Hollywood Reporter, “la serie affronta temi delicati come l’abuso online e la manipolazione, offrendo una riflessione profonda sulla società odierna.”

Secondo The Entertaiment Weekly, Atrapados è un thriller psicologico che esplora le ombre della rete e le conseguenze delle azioni online. La tensione è palpabile in ogni episodio”.

“La serie su Netflix è un esempio di come i social media possano essere usati sia per il bene che per il male, mettendo in luce la responsabilità dei giornalisti nell’uso delle informazioni”, scrive Rolling Stone.

Secondo il quotidiano britannico The Guardian, “Atrapados è una critica sociale che mette a nudo le debolezze della giustizia; e la facilità con cui si può manipolare l’opinione pubblica attraverso i media”.

Serie Netflix Atrapados - In trappola

L’analisi della serie su Netflix

Atrapados – In trappola è così una serie televisiva che dà modo di riflettere sul ruolo dei media nella nostra vita.

La serie affronta con sensibilità e realismo da un lato il tema dell’abuso online; e dall’altro il tema della manipolazione dei social media.

Il racconto mostra come le piattaforme social possano essere strumenti potenti, sia per la giustizia che per la manipolazione.

La rappresentazione della caccia alle streghe contro Leo Mercer, orchestrata da una persona a lui molto visina, è del resto un esempio calzante: quello di un’opinione pubblica influenzata in maniera rapida da informazioni parziali (o addirittura false) diffuse sui social.

LA FRUIZIONE DEI SOCIAL MEDIA

Il modo in cui i social media sono fruiti – di solito in una situazione di relax e di svago – si accompagna a un abbassamento delle nostre difese critiche.

Non c’è solo il problema delle fake news, nelle notizie mezze vere e mezze false. Non c’è solo il problema della mancanza di un filtro professionale, tra ciò che accade e il pubblico che legge le notizie.

C’è il problema del venir meno del pensiero critico. Vi è un facile cedimento alla credulità verso ciò che i social media ci raccontano.

Va poi messo in conto l’effetto echo chamber dei gruppi a cui ci iscriviamo su social come Facebook.

Abbiamo la tendenza – come come accade con l’effetto eco – a veder confermate le nostre convinzioni. Evitiamo il confronto con chi la pensa in maniera differente da noi

Scartiamo le informazioni che contrastano con le nostre credenze.

È un fenomeno, questo, che gli studiosi dei media ben conoscono: ovvero, la fruizione, l’esposizione e la memorizzazione selettiva delle informazioni, con una preferenza per quelle che confermano le nostre idee. E i nostri pregiudizi.

Atrapados - In trappola

IL RUOLO DEL GIORNALISMO

Non c’è, tuttavia, solo il problema dei social media, che da formidabile strumento di comunicazione… possono diventare spesso piccole prigioni per i nostri pregiudizi.

C’è anche il problema del ruolo che il giornalismo dovrebbe esercitare – e spesso non esercita – nelle nostre comunità.

Se ci pensiamo bene, molti degli accadimenti della serie Netflix Atrapados – In trappola dipendono dalle scelte di Ema Garay, la giornalista.

È lei che manda alla gogna mediatica – partita dal giornalismo e poi estesa ai social media – Leo Mercer, l’uomo che in questo modo viene fatto passare per un insidiatore di minorenni. Senza dargli modo di difendersi.

È quanto accaduto a Lorenzo Bozano, nel caso del (presunto) rapimento e del (presunto) omicidio di Milena Sutter, a Genova, nel maggio del 1971. Su questa vicenda ho registrato un podcast intitolato Il Colpevole Perfetto.

Tornando alla serie Atrapados – In trappola, la giornalista Ema non chiede conto a Leo Mercer del perché si trovi di sera tardi in una certa casa, dove la Ema ha teso una trappola all’insidiatore di ragazzine.

Senza ascoltare ragioni, la cronista condanna subito Leo, senza appello e senza alcuna possibilità di spiegarsi, di chiarire, di difendersi.

Un giornalista ha il dovere – oltre che il diritto – di scavare, di approfondire e di ricorrere a più fonti. Lo fa per verificare un fatto, una notizia, una situazione.

La giornalista Ema – alla fine della serie Atrapados – si riscatta, facendo la cronista investigativa come ha dimostrato di saper fare.

Tuttavia, prima ha provocato una serie di situazioni, di reazioni e di danni che si sarebbero potuti evitare con un esercizio accorto del ruolo di giornalista.

Atrapados - serie In trappola

Il mestiere di giornalista

C’è chi mi guarda sempre storto – ieri come oggi – quando sottolineo tre aspetti del giornalismo:

  • il fatto che il rispetto della dignità delle persone viene prima del diritto di cronaca;
  • il ruolo formativo ed educativo del giornalismo e dei media;
  • la funzione di filtro che un giornalista esercita tra i fatti, il loro racconto e chi fruisce delle informazioni.

Queste mie profonde idee nascono dalla mia profonda convinzione che senza etica non vi può essere buon giornalismo.

Il ruolo del giornalismo è anche quello di educare, di formare, di contribuire alla conoscenza e alla forma mentis con cui interpretiamo il mondo. E con cui agiamo nel mondo.

Nel caso della serie Atrapados – In trappola, proposta da Netflix, è proprio la rinuncia all’etica giornalistica che porta Ema Garay a male esercitare il proprio mestiere.

Nel momento in cui agisce con umanità, con rispetto dell’altra persona, con attenzione all’interazione con gli altri personaggi della storia, allora la giornalista esprime tutta la propria professionalità. E arriva al risultato.

Possiamo così dire che il titolo Atrapados – In trappola è anche la rappresentazione di come (e dove) si trova un giornalista quando rinuncia all’etica. E quando rinuncia a un approccio umanistico verso il giornalismo, la verità e le persone.

Maurizio Corte
Agenzia Corte&Media

Trailer della serie Netflix Atrapados – In trappola

Recensione (in spagnolo) di Atrapados – In trappola

La recensione di questo canale Plano Subjetivo apprezza il modo in cui la serie Atrapados – In trappola affronta temi come il grooming, la manipolazione dei media e il potere dei grandi proprietari terrieri argentini.

Il grooming è l’adescamento di un minore in Internet tramite tecniche di manipolazione psicologica. Tecniche utilizzate per vincerne le resistenze e per ottenerne la fiducia, in modo da abusarne a livello sessuale.

Avvertenza sullo spoiler: nella recensione vi sono alcune rivelazioni sul finale della serie di Netflix.