“Angeli e Demoni”: presunti illeciti, processo agli imputati e ruolo dei media in un caso che preoccupa.

La vicenda di Bibiano – che si è in parte conclusa in appello, in rito abbreviato, con l’assoluzione dello psicoterapeuta Claudio Foti, il 6 giugno 2023 – merita un’attenzione per lo scarto che ha registrato nell’interesse della pubblica opinione.

Vi è stato un grande interesse sui social media. Mentre i media mainstream, specie durante il processo di primo grado, sono stati più tiepidi.

LA VICENDA DI BIBIANO

Qui tocco alcuni punti iniziali della vicenda. Per un resoconto giornalistico completo di tutti i passaggi consiglio l’ottima pagina con i servizi di Fanpage.

Nel comune di Bibbiano, piccolo centro in provincia di Reggio Emilia, nel luglio del 2019 è emerso un presunto sistema di affidi illeciti, conosciuto come l’inchiesta “Angeli e Demoni”.

Lo scandalo è scoppiato il 27 giugno 2019, quando il gip Luca Ramponi ha emanato un’ordinanza che disponeva una serie di misure cautelari eseguite dai carabinieri di Reggio Emilia.

Le indagini si sono iniziate circa un anno prima, quando la Procura della Repubblica ha notato un “aumento esponenziale anomalo delle segnalazioni di abusi sessuali su minori provenienti dal Servizio Sociale dell’Unione dei Comuni della Val D’Enza”. E dei conseguenti provvedimenti di allontanamento dalle famiglie.

Sulla base di questi rilievi, gli investigatori hanno autorizzato le intercettazioni delle sedute con i minori, dalle quali, secondo il giudice per le indagini preliminari, è emerso “un copione quasi sempre uguale a sé stesso”.

Caso Bibbiano - illeciti negli affidi di bambini - blog Il Biondino della Spider Rossa - articolo di Laura Beggi - agenzia Corte&Media

Bibbiano: “Angeli e Demoni”. Come tutto è cominciato

Tutto ha inizio con una segnalazione, ad esempio una rivelazione del bambino o della bambina agli insegnanti o la denuncia di un parente, che presenta elementi indicativi di abusi sessuali.

Seguono provvedimenti di allontanamento in via d’urgenza, segnalazioni e relazioni all’autorità giudiziaria minorile e alla Procura della Repubblica del tribunale di Reggio Emilia.

Le relazioni, stando agli inquirenti, rappresentano però i fatti in modo “tendenzioso” oppure sono caratterizzati da omissioni di circostanze rilevanti.

Ad esempio, una casa definita dai servizi sociali come “fatiscente”, durante l’ispezione dei carabinieri, risulta invece un’abitazione normale.

Capita anche, secondo gli investigatori, che qualsiasi comportamento venga ricondotto a un presunto abuso, omettendo altre malattie, tra le quali l’epilessia.

I bambini, secondo le indagini, sono quindi condotti al centro “La Cura”, una struttura pubblica di Bibbiano.

A gestire la struttura è la Onlus di Moncalieri chiamata “Hansel e Gretel”: un centro privato specializzato in abusi su minor.

Il centro è gestito dallo psicoterapeuta Claudio Foti e da sua moglie Nadia Bolognini, entrambi indagati.

Qui i bambini sono sottoposti a sedute da parte di psicoterapeuti privati, pagati per ogni seduta.

L’inchiesta dei magistrati si basa soprattutto sulle intercettazioni raccolte dagli inquirenti.

Le intercettazioni dimostrano, secondo gli inquirenti, come gli psicologi e gli assistenti sociali avrebbero manipolato i bambini.

Obiettivo? Convincerli di aver subìto abusi che non erano mai stati commessi.

Secondo quanto riportato dai giornali, ci sarebbero state anche manipolazioni indirette: frasi riportate in modo errato attribuite ai bambini; e qualche disegno “corretto” dagli psicologi per avvalorare la tesi degli abusi subiti.

Tra gli indagati c’è la dirigente dei servizi sociali dell’Unione Val D’Enza, Federica Anghinolfi e l’assistente sociale Francesco Monopoli, accusate di aver gestito tutto il sistema di affido illecito dei bambini.

In particolare, secondo gli inquirenti, Anghinolfi avrebbe obbligato gli operatori a redigere verbali falsi. Avrebbe poi fatto in modo che i bambini venissero affidati a coppie specifiche.

Nell’inchiesta è coinvolto anche il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, ora agli arresti domiciliari.

Il sindaco è accusato di abuso d’ufficio e falso, mentre non è coinvolto in crimini contro i minori.

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Affidi illeciti nel Modenese. L’inchiesta di Pablo Trincia

Quella di Bibbiano, e dei presunti illeciti in tema di affidi, non è una storia confinata a Reggio Emilia.

Pablo Trincia – che scrive per carta stampata, tv e web – ricostruisce il caso dei “Diavoli della bassa modenese”.

Sedici bambini, tra la provincia di Mirandola e Massa Finalese, furono tolti ai genitori, tra il 1997 e il 1998, per presunti abusi e riti satanici, ma senza prove reali.

I bimbi, interrogati per mesi da assistenti sociali e psicologi, raccontarono storie inverosimili: orge e riti satanici, neonati sgozzati sulle tombe del cimitero, cadaveri gettati nel fiume Panaro.

Un doppio filo rosso collega i “diavoli” modenesi ai “demoni” di Bibbiano.

Stando alle inchieste, vent’anni fa, tre psicologhe del centro Hansel e Gretel di Foti lavorarono per il Tribunale dei minori di Bologna.

Oggi, nei racconti di una bambina dell’inchiesta di Reggio Emilia, tornano a comparire le stesse immagini, rappresentanti riti satanici e bimbi sgozzati.

Pablo Trincia scopre gli eventi nel 2014, ci si appassiona; e li trasforma nel podcast “Veleno” di grande successo per il sito di Repubblica.

L’inchiesta ha riaperto, così, uno dei casi più oscuri e controversi della cronaca italiana.

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Il giornalista e autore televisivo, Pablo Trincia

Trincia: “Legami tra abusi su minori negli anni 90 e il caso Bibbiano… coinvolta la stessa onlus”

 

 

Il paese dei bambini perduti. La docu-serie investigativa “Veleno”


Non è però finita. A fine 2018 sono quasi 2.600 i minori piemontesi allontanati dalle proprie famiglie: nel 56% dei casi, all’origine della misura ci sono motivi come la povertà dei genitori o la inadeguata abitazione.

Solo il 14% ha alle spalle segnalazioni di maltrattamenti ed abusi. Tutto ciò, a dimostrazione del fatto che il sistema degli affidi vacilla, ben oltre Bibbiano.

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Il caso di Bibbiano, i media e le reazioni dei politici

Il caso di Bibbiano e dei “Diavoli della bassa modenese” non ha avuto ampio spazio sui media, nemmeno durante i giorni delle udienze processuali.

Sui social, al contrario, si è diffuso sempre più il malcontento che si oppone al presunto “silenzio” delle testate nazionali.

Vi è stato il silenzio, in particolare, da parte degli esponenti di partito che hanno strumentalizzato la vicenda, da Destra e da Sinistra.

Gli eventi di Bibbiano sono stati utilizzati dal Movimento Cinque Stelle per attaccare il Pd, a causa del coinvolgimento del sindaco di Bibbiano (autosospesosi dal partito).

“Io col Pd non ci voglio avere nulla a che fare, con il partito di Bibbiano che toglieva i bambini alle famiglie con l’elettroshock per venderseli non voglio averci nulla a che fare e sono stato in questo anno quello che più ha attaccato il Pd”, ha detto in diretta su Facebook, Luigi Di Maio, il 18 luglio 2019.

“Zingaretti dice che strumentalizzo”, ha affermato durante un comizio del 5 luglio 2019, Giorgia Meloni.

A Pontida, anche Matteo Salvini decide di esporsi sul caso Bibbiano.

Dietro a un fondale rosso con la scritta ‘Giù le mani dai bambini’, il capo leghista fa una breve introduzione; e poi cede il microfono a mamme e papà che raccontano le storie struggenti che hanno vissuto.

Il leader leghista decide di far salire sul palco anche una bimba, esempio di vittima protagonista delle dinamiche affidatarie italiane.

Non ha nominato l’inchiesta di Bibbiano e nemmeno la Val d’Enza, ma il riferimento, seppure non esplicito, è apparso evidente.

Il Pd, dal canto suo contrattacca. La vicesegretaria Paola De Micheli si rivolge agli accusatori, definendoli “sciacalli disperati” che “usano i bambini” per nascondere il fallimento del governo.

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“Angeli e Demoni”. Il processo in tribunale e i media

La prima udienza preliminare del processo “Angeli e Demoni” è cominciata il 30 ottobre 2020.

Per avere il quadro dettagliato del caso e i passaggi dei processi di primo grado e in appello, ti consiglio la lettura dell’ottima pagina di Fanpage.

Dopo il processo di primo grado, con una sentenza di condanna, il 6 giugno 2023 la Corte di Appello di Bologna ha ribaltato la sentenza di primo grado assolvendo lo psicoterapeuta Claudio Foti da tutte le accuse relative al caso Bibbiano. E ai presunti affidi illeciti di minori della Val d’Enza denunciati dall’inchiesta Angeli e Demoni.

In primo grado, Foti era invece stato condannato a quattro anni di carcere relativamente a due imputazioni.

Restano ora aperte altre posizioni per accertare le responsabilità nella vicenda.

L’ATTENZIONE DEI MEDIA SUL DRAMMA DI BIBBIANO

Resta la riflessione da fare su quanta attenzione un dramma di questo tipo – dal caso degli affidi a Bibbiano agli stessi illeciti dei “Diavoli modenesi” – ha avuto da parte dei media mainstream.

Possiamo osservare come vi sia una divaricazione fra l’attenzione che alle due vicende viene data sui social media, dalla pubblica opinione, e quanto i media generalisti (su carta oppure online) siano poco sensibili a un argomento tanto delicato.

Laura Beggi
Esperta in media monitoring