Cronaca nera e anni settanta: il caso di Milena Sutter e Lorenzo Bozano.
Quando leggiamo un romanzo, una storiella, una favola o qualunque altra tipologia di testo narrativo, si percepisce la sensazione di entrare in un nuovo mondo.
Ogni bravo scrittore che si rispetti veste i panni di un artigiano in grado di costruire la sua storia utilizzando tempo, luogo, descrizioni e dettagli accurati come se fossero i suoi strumenti di lavoro.
Anche quando leggiamo un articolo, avvertiamo l’esigenza di avere un quadro chiaro e completo del contesto e dei luoghi in cui una vicenda si sta svolgendo.
La ragione alla base di questa esigenza consiste nel donare al lettore la giusta informazione circa gli eventi che sono accaduti.
Un luogo è fatto di colori, odori e sapori, che aiutano il lettore ad orientarsi meglio nell’intricato percorso verso la conoscenza dei fatti.
La nostra storia è ambientata in una città del nord Italia.
Genova fa da sfondo scenografico, mentre gli anni ’70 sono lo scenario temporale in cui la vicenda di Milena Sutter si sviluppa.
La città fa parte del triangolo industriale insieme a Milano e Torino. Oggi, è un centro finanziario tra i più importanti per l’economia del nostro Paese.
Genova è una città costiera legata al suo porto in modo molto profondo.
Genova che ha conquistato una posizione di rilievo nel mercato economico europeo grazie alla sua favorevole e strategica posizione geografica tra gli scambi commerciali.
Genova e i suoi colori
Chiudete gli occhi e provate ad immaginare una città con i suoi monumenti, le sue strade, i suoi edifici, il mare e centinaia di cantieri navali.
Quale colore scegliereste per questa città? Quale tonalità la rappresenta al meglio?
Se penso a Genova, riesco a percepire la presenza di molte sfumature di blu, dalla più chiara alla più scura.
Il porto ha sempre avuto una posizione di rilievo nella cultura genovese.
Per molti decenni la città è stata il principale produttore europeo di navi.
Costa Crociere, una delle più rinomate compagnie di navigazione nel mondo, ha la sua sede legale proprio a Genova.
Ma c’è un altro aspetto che mi fa pensare al blu.
Quando il Denim, un solido tessuto di cotone, arrivò a Genova per essere esportato o utilizzato per la produzione di borse a vela e teloni.
Questo tipo di filato divenne il primo ad essere utilizzato per la produzione di pantaloni da lavoro, i predecessori dei Blue jeans.
Una leggenda narra che un anonimo mercante genovese decise di trasportare questo solido tessuto attraverso il mare, in America, dove fu utilizzato per la produzione di pantaloni con tasche larghe e resistenti.
Da quel momento in poi, la sua storia la conosciamo tutti bene.
Il periodo di ripresa economica dopo la Seconda Guerra Mondiale fu drammatico per l’industria genovese, molte persone avevano perso il lavoro e il ritorno alla normalità fu un’ardua impresa.
Negli anni ’70, Genova divenne un cantiere a cielo aperto, si potevano scorgere siti di costruzione ovunque in città.
Durante questo decennio la popolazione genovese arrivò a totalizzare un numero superiore agli 800.000 abitanti.
Molte persone si trasferirono a Genova per lavoro, la classe operaia divenne la nuova classe dirigente.
La società aumentò notevolmente e molte famiglie si arricchirono facendo buoni affari.

Genova fra odori e sapori
La civiltà di un Paese si riflette negli usi e nei costumi del luogo in cui affondiamo le nostre radici alla nascita.
Cresciamo e viviamo in luoghi che dovremmo considerare contenitori in cui inserire tutti gli insegnamenti sulla vita che apprendiamo durante il cammino.
La cultura è composta da piccoli pezzi di vita.
Ogni singolo pezzo si prende cura di un argomento preciso.
Come trascorrevano il tempo libero i ragazzi genovesi negli anni ’70? Quali erano i loro hobbies?
Durante il XX° secolo, Genova era una tra le più importanti città a livello culturale in Italia.
Cinema e teatri sbucarono in ogni angolo della città.
Importante fu l’inaugurazione di molti caffè letterari, posti in cui spesso si incontravano i ragazzi per discutere di politica e arte.
Non bisogna dimenticare che a Genova nacque la “Scuola dei cantautori italiani”.
In questo periodo, una nuova generazione di giovani e talentuosi artisti italiani diede vita a una vera e propria rivoluzione musicale.
La loro peculiarità era quella di scrivere testi innovativi utilizzando parole più sincere e profonde.
Parole che provenivano dal cuore degli artisti e arrivavano a toccare le corde intime umane.
Cantavano della vita di tutti i giorni, dei problemi della società, e delle persone con i loro sogni e le loro sofferenze.
Durante gli Anni Settanta, la stampa locale genovese conobbe un periodo di grande successo.
Le due testate giornalistiche più importanti a Genova erano Il Secolo XIX e Il Corriere Mercantile.
Un pezzo di cultura è anche quello che coinvolge il palato passando attraverso lo stomaco delle persone.
Un morso di vita appetitoso.
A Genova vige una forte tradizione culinaria.
Un cibo senza tempo è il pesto genovese, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
Il caratteristico colore verde acceso proviene dai suoi ingredienti: una miscela di semi oleosi, pinoli, noci, olio, basilico e pecorino.
Genova, attrazioni e monumenti
Anche l’occhio vuole la sua parte.
Cosa possiamo ammirare a Genova?
Il simbolo più importante della città è la “Lanterna”.
Fu costruita nel quattordicesimo secolo e la sua funzione non è mai cambiata nel corso degli anni.
La Lanterna illumina ancora il mare di Genova segnalando a intermittenza ogni venti secondi la posizione del porto alle navi in arrivo.
La sua presenza maestosa tra terra, mare e cielo fa sì che Genova sia soprannominata “la città all’ombra della Lanterna”.
Inoltre, la città è piena di chiese, alcune tra le più antiche e importanti si trovano nel centro storico.
Alcune chiese sono state costruite da ricche famiglie genovesi con l’intento di dimostrare alla città la loro potenza e il loro prestigio.
Il centro storico di Genova collega piazza San Marco a corso Garibaldi.
Proprio tra queste strade si articolano i fatti che compongono la vicenda che andremo a raccontarvi.
Negli anni ’70 Genova era una città ricca e benestante.
Un tragico evento sta per distruggere la tranquilla esistenza dei genovesi.
Un mostro si aggira indisturbato tra le strade, nascosto nell’oscurità, pronto ad attaccare.
Dopo il 6 maggio 1971, nulla sarà più come prima.
Il buio sta per avvolgere Genova in una morsa soffocante.
Siete pronti a lasciarvi travolgere dall’ombra gelida che gravita intorno a questa storia di Milena Sutter e Lorenzo Bozano?
Nicoletta Apolito
Ti piacciono le storie ufficiali? O anche tu ami il dissenso?
Transmedia Storyteller, si occupa di scrittura strategica professionale e digital communication. Analizza il linguaggio visivo e la struttura narrativa dei casi di cronaca nera raccontati nelle serie Tv. Contattala su LinkedIn.