Un omicidio e quattro segreti: la miniserie scava tra i sobborghi americani.

Cosa succede quando un quartiere residenziale nasconde crimini sporchi quanto il terriccio sotto le unghie? Sky risponde con Grosse Pointe Garden Society, thriller che affonda le radici nella critica sociale.

Tutto comincia con un corpo sepolto tra le rose, quattro complici in abito da sera e sei mesi di segreti pronti a sbocciare, petalo dopo petalo.

Sullo sfondo, troviamo invece un sobborgo americano dove la facciata perbenista cela un terreno marcio.

Tra le aiuole curate di un esclusivo club di giardinaggio, infatti, qualcuno ha piantato molto più di bulbi stagionali: ha insabbiato un omicidio.

Dal 22 agosto 2025 su Sky Atlantic, Grosse Pointe Garden Society non svela tuttavia solo un sanguinoso mistero.

La serie mette sotto accusa anche il terreno stesso che l’ha generata, scavando tra privilegio, corruzione e potere incontrollato. Dinamiche che mettono a nudo il lato oscuro del privilegio.

Scritta e creata da Jenna Bans e Bill Krebs, questa storia è alla fine un ritratto affascinante di ambiguità morale. Un titolo da non lasciarsi sfuggire.

TRAMA: IL GIARDINO DEL CRIMINE A GROSSE POINTE

La miniserie si apre con un’immagine destinata a restare impressa: sotto la luna piena, quattro figure eleganti seppelliscono un cadavere. 

Ma chi è la vittima? E come si è arrivati a questo punto?

Dietro il mistero si nasconde innanzitutto un sobborgo americano: Grosse Pointe. Una ricca cittadina vicino a Detroit, tra villette a schiera e staccionate bianche.

Quelli che vediamo sono gli Stati Uniti che funzionano. Almeno in apparenza.

SEI MESI DI SEGRETI NEL THRILLER

Fin dall’inizio, la narrazione si sviluppa su due binari temporali intrecciati, che svelano luci e ombre della storia:

  • nel presente, seguiamo le vite dei quattro protagonisti: Alice, Brett, Birdie e Catherine. Tutti membri del club di giardinaggio cittadino;
  • sei mesi dopo, i loro segreti sono ormai germogliati in un omicidio, che offusca la luminosa quotidianità di Grosse Pointe.  

In questo viaggio nel tempo, tra presente e futuro, la vicenda verrà ricomposta pezzo dopo pezzo. 

Una struttura avvincente, che richiama Le regole del delitto perfetto, con il tocco ironico della serie campione di incassi Only Murders in the Building.

Cast di Grosse Pointe Garden Society

“Grosse Pointe Garden Society”: cast e attori

I protagonisti della serie sono quattro membri della Grosse Pointe Garden Society. Ognuno di loro è associato a un fiore, metafora della sua natura interiore.

Alice (AnnaSophia Robb) è un semplice geranio, che acquista vigore negli spazi liberi.

Insegnante e aspirante scrittrice, la donna sogna New York, mentre è intrappolata da pressioni familiari e aspettative sociali.

Brett (Ben Rappaport) è invece un resistente dente di leone. Paesaggista e padre divorziato, reprime sentimenti che non osa vivere. 

La vicepresidentessa del club è Catherine (Aja Naomi King), una colorata zinnia: un fiore vivace e florido, che necessita di cure costanti.

Agente immobiliare di successo, la donna cerca infatti nel tradimento ciò che non trova nel suo matrimonio: attenzioni.

Infine, Birdie (Melissa Fumero) è una ricca socialite, che sta scontando i servizi sociali dopo un incidente in stato di ebbrezza. 

A lei viene associato un mughetto: elegante ed etereo, questo fiore nasconde un’anima tossica.

IL RESTO DEL CAST

Accanto ai protagonisti del thriller, il cast include alcuni attori molto noti del panorama televisivo americano:

  • Alexander Hodge (Resort to Love) è Doug, marito di Alice; 
  • Nancy Travis (L’uomo di casa) e Ron Yuan, sono i genitori apprensivi e impiccioni di Doug; 
  • Nora Zehetner (Everwood) interpreta l’ex moglie di Brett;
  • infine, Matthew Davis (The Vampire Diaries) veste i panni di un poliziotto dai molti segreti. 

Un cast corale che intreccia amori, rancori e colpe pronte a emergere. Indizi indispensabili per decifrare il mistero. 

Recensione serie Sky Grosse Pointe Garden Society

Critica sociale: i frutti avvelenati del sobborgo

Grosse Pointe Garden Society non è solo un thriller da binge-watching. Un sottofondo piacevole mentre si scorre Instagram.

La serie è infatti un affresco sulle contraddizioni della provincia americana dove, dietro le siepi ordinate, fermentano tradimenti, ricatti e ambizioni. 

Parliamo quindi di un’ipocrisia tossica che ricorda una giustizia “a due velocità”: severa con i deboli, indulgente con i privilegiati.

Lo stesso schema si ritrova spesso nella cronaca reale:

Vicende diverse, unite da una verità comune: la giustizia sa piegarsi davanti a denaro, fama e celebrità.

DALLA CRITICA SOCIALE ALLA SERIE TV

Sotto la patina del perbenismo si possono nascondere dinamiche tossiche. E Grosse Pointe Garden Society lo mostra bene.

Mentre i segreti si accumulano come l’erbaccia su un campo abbandonato, il thriller mette infatti in luce un’altra triste verità.

Di fonte a famiglie distrutte, amori traditi e sogni infranti, ricchezza e potere si sbriciolano. Proprio come succede nella serie.

La regia decide però di allontanarsi dal dramma, dosando questi ingredienti con leggerezza, ironia e qualche battuta brillante.

Un prodotto pensato su misura per i Millennial cresciuti a Dawson’s Creek e The O.C., oggi alla ricerca di storie romantiche macchiate dal (true) crime.

Perché guardare “Grosse Pointe Garden Society”

Per la stampa americana, la serie semina un thriller, ma raccoglie una soap opera. Ciò nonostante, ha ottenuto un discreto 74% su Rotten Tomatoes.

Senza reinventare il genere, infatti, il thriller lo coltiva con cura, offrendo un mix di intrattenimento e riflessione. 

Alla fine, ci troviamo di fronte a un titolo che diverte, incuriosisce e — soprattutto — fa riflettere su quanto possano essere pericolose le anime di una comunità ossessionata dall’apparenza.

Per chi ama i misteri con satira sociale, Grosse Pointe Garden Society è la scelta giusta.

Perché il vero brivido, più del cadavere sepolto tra le rose, è scoprire quanto possa essere letale l’ipocrisia di una comunità che si proclama perfetta.

Anna Ceroni
Agenzia Corte&Media
Data di pubblicazione: 28.08.2025

Se ti appassionano le dark comedy, non perderti anche:

  • Only Murders in the Building — la serie che a reinventato il crime in chiave ironica;
  • Dead to Me — dark comedy sui segreti familiari;
  • No Good Deed — thriller e satira sociale con Lisa Kudrow (Friends);
  • The White Lotus — un viaggio nei resort 5 stelle tra critica sociale e omicidi sanguinosi.

“Grosse Pointe Garden Society”: trailer della serie thriller

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