Su Netflix la storia di un influencer che, diventato padre, è costretto a vedere la vita senza il filtro dei media.

C’è qualcosa che non convince in Noise, film thriller belga del 2023 diretto da Steffen Geypens, disponibile in streaming su Netflix.

Siamo davanti a un film thriller psicologico bistrattato, con ragione, dai critici cinematografici.

Tuttavia, stando ai dati, il film è assai seguito dal pubblico della piattaforma.

Racconta la vicenda di Matthias, un influencer che si è trasferito con la sua famiglia – la giovane moglie Liv e il piccolo Julius – nella sua casa di infanzia. In una campagna belga dal fascino agreste seducente.

Dopo l’apertura di un’indagine da parte di un uomo del posto, che è collegato al padre di Matthias, Pol, cominciano a svelarsi inquietanti segreti di famiglia.

Il titolo ci porta subito alla cifra caratteristica di questo film: il rumore – anzi, i rumori – a segnare la chiamata a fare i conti con il passato, i misteri e i traumi che la vita ci mette davanti.

Trama del film Noise

Vediamo la trama del film nel dettaglio come la racconta il magazine Comingsoon.

Di ritorno alla casa dove ha trascorso l’infanzia, immersa in una campagna verdeggiante a pochi passi dal lago, Matt e sua moglie Liv cercano di vivere al meglio delle proprie potenzialità, anche per amore del loro primo figlio, Julius, un bambino di appena pochi mesi.

Tuttavia, tornato alla casa d’infanzia, Matt finirà in una rete di segreti oscuri che riguardano il padre affetto da demenza.

Il papà di Matt, tempo addietro, lavorava presso una fabbrica locale che si è macchiata di alcune terribili responsabilità, cagionando la morte di alcune persone.

Mentre Matt inizia ad essere sempre più risucchiato da quel dramma passato, sua moglie Liv manifesta la propria preoccupazione. Teme che il marito possa perdere la testa inseguendo fantasmi che non esistono.

Film thriller Noise 1 - blog ilbiondino.org

La recensione del film

Come scrive Chiara Daniela Zoja sul magazine Nerdpool, “Noise presenta vari tipi di misteri, alcuni legali – ad esempio il problemi alla fabbrica del padre, altri psicologici e personali – come la storia della madre di Matias”.

“Proprio questi ultimi contribuiscono a creare un’atmosfera carica di suspence e pazzia“, prosegue l’articolo.  “Soprattutto nelle parti più introspettive, perlopiù ambientate di notte e accompagnate da rumori preoccupanti”.

Come scrive Priscilla Lucifera sul magazine Dituttounpop, “Noise è un film brutto, goffo, che avanza zoppicando e che non dà nessun tipo di soddisfazione. É recitato male e scritto peggio, i personaggi agiscono senza motivazione né senso”.

“Passiamo gran parte del film a cercare di capire cosa è successo davvero durante il famoso incidente per poi scoprire che era del tutto o quasi inutile ai fini della storia”, prosegue l’articolo.

“Potrebbe essere calcolatissimo esempio di misdirection, ma la verità”, scrive la giornalista, “è che risulta disorientante nel modo sbagliato, fa perdere di vista i personaggi e distrugge qualsiasi forma di tensione e interesse per le loro sorti”.

L’inganno del trailer del film

C’è da osservare che il trailer del film thriller Noise trae in inganno. Ci presenta la pellicola come una storia dai forti connotati horror.

Non è così. Gli appassionati dei film horror di sicuro restano delusi.

Chi, come me, non ama le pur pregevoli e interessanti storie horror, può rassicurarsi: il film non fa venire né l’angoscia, né la tensione e neppure alcun tipo di paura.

Non bastano i rumori, infatti, e neppure l’ottima fotografia a far classificare come horror un film thriller psicologico che meritava migliore sceneggiatura,

Cosa il film thriller Noise ci dice di importante

Non è un film da ricordare, Noise. Un thriller belga che ha l’unico merito di farci uscire dall’omologazione del vedere sempre thriller americani o scandinavi.

Di positivo, quindi, c’è che ci dà la possibilità di cogliere quanto la cinematografia belga produce per le piattaforme di streaming, come Netflix.

Detto questo, il film scorre senza angosciarci, né terrorizzarci.

Qualcuno l’ha definito addirittura “horror”. È di sicuro una classificazione errata, a meno che ogni aspetto inquietante della vita ci consenta di classificarla come horror.

Mi piace trarre da ogni film thriller che guardo lo spunto per una riflessione su un certo tema. O, come in questa pellicola su Netflix, su più temi.

Qui abbiamo il tema dell’eredità familiare che ci condiziona. E di come un trauma dell’infanzia possa restare latente per poi esplodere quando un evento scatenante, come la nascita di un figlio, ci viene a turbare la quiete.

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DEPRESSIONE POST-PARTUM E TEMA SOCIALE

Nel film Noise abbiamo, poi, il tema della depressione post-partum.

Stavolta, però, a soffrirne in modo assai doloroso – sul filo della follia – è il padre Matthias, influencer spensierato e superficiale che è costretto a diventare un uomo vero con la paternità.

Il film Noise, pur con qualche inciampo, cerca di collegare il dramma personale di questo giovane padre con il tema sociale della fabbrica dove lavorava il papà di lui.

Parliamo di un’azienda che ha seminato morte, con la sua attività, prima che fosse chiusa. E si porta dietro segreti inconfessabili e taciuti.

Qui il film su Netflix sembra aprire una prospettiva di grande attualità, in tempi in cui si parla di sostenibilità ambientale. 

Purtroppo, la visione è di corso respiro e mal si raccorda con il resto della storia.

Film thriller Noise 2 - blog ilbiondino.org

AMBIENTE, INGIUSTIZIE SOCIALI E FILTRO DEI MEDIA

Il tema ambientale e delle ingiustizie sociali ai danni dei lavoratori, da parte di certe fabbriche, è bene che sia sempre tenuto presente.

Si coordina poco con il dramma personale del protagonista Matt, tuttavia ci indica una certa sensibilità “politica” degli autori del giallo belga.

C’è poi un ulteriore tema: quanto la vita, le scelte, gli accadimenti di un nostro genitore – nel caso del thriller Noise, il padre di Matthias – possano condizionare la nostra vita.

Non nasciamo liberi, insomma, come pensiamo. C’è qualcuno che ci ha messo al mondo a condizionarci, magari sommando ereditarietà genetica e comportamenti.

Infine, il tema dei media. E di come ci astraggano dalla realtà della vita vissuta, salvo poi abbandonarci quando la vita vissuta bussa – con il suo dolore – alla nostra porta.

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IL FILTRO DEI MEDIA TRA NOI E LA VITA REALE

Matthias lo vediamo mettere un filtro tra se stesso e la vita familiare: è lo smartphone con cui riprende brani di vita familiare a beneficio dei suoi follower.

L’influencer Matt vive in un set cinematografico, in uno show mediatico perenne.

Ci pensa, tuttavia, il passato familiare, ci pensano i segreti di famiglia, ci pensano i misteri dell’azienda del padre a scaraventarlo dal set cinematografico alla vita vera.

Quando ci si misura con la vita vera, allora lo schermo e il filtro dei media ci abbandonano.

Allora, come Matt ci mostra, siamo costretti a vedere senza ripari la vita davanti a noi. E dentro di noi.

In questo, il film Noise ci porta a riflettere. Con l’indossare gli smartphone che ci tengono sempre online, rischiamo di rimanere al di qua dell’accadere delle cose. E del vivere delle persone attorno a noi.

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Noise e il caso giudiziario di Lorenzo Bozano

Se segui questo blog, sai che abbiamo una sezione – frutto del lavoro di anni – sul caso di Milena Sutter e Lorenzo Bozano. Ovvero, la vicenda di una ragazzina sparita e poi trovata morta in mare, a Genova, nel maggio del 1971.

Per quel delitto è stato sospettato, poi imputato, prima assolto e poi condannato all’ergastolo, nel 1975, Lorenzo Bozano. Allora 25enne, nel 1971, Bozano fu soprannominato “il biondino della spider rossa”. Non era biondo, né magrolino.

Perché chiamo in ballo la vicenda di Milena Sutter e di Lorenzo Bozano? Perché, come Matthias nel film Noise, Bozano viene condizionato dalla vita, dalle parole e dal comportamento del padre Paolo.

CONDIZIONAMENTI FAMILIARI

Non solo, la stessa vittima – Milena Sutter, 13 anni all’epoca della sparizione e della morte – è condizionata dal padre e dalla sua azienda.

Tanto che il suo caso, in modo affrettato, è stato archiviato come un sequestro e omicidio, per motivi di denaro, grazie alla ricchezza dell’azienda paterna.

E qui posso affermare che i misteri non mancano. Anzi, gli “imbrogli” del caso Sutter-Bozano.

Come vedi, il film thriller Noise, pur mediocre agli occhi dei critici cinematografici, che hanno certo ottime ragioni per stroncarlo, ci offre comunque spunti di riflessione considerevoli. E già questo vale la visione.

Maurizio Corte
corte.media

Video recensione del film Noise

Video recensione del film Noise (in inglese)

Video recensione del film thriller Noise (in inglese)

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