“Crimini Dimenticati” racconta la misteriosa scomparsa di un’universitaria di Perugia. Un caso che oggi è letto come un omicidio ben calcolato.

Scomparsa. Questa è la parola che campeggia sopra il primo fascicolo su Sonia Marra. Se all’inizio il caso appare un semplice allontanamento volontario, la realtà che emerge subito dopo è però ben più cupa: il sospetto è che l’universitaria sia stata uccisa.

Dopo anni, l’ipotesi di omicidio ha ormai l’acro sapore di una certezza. Soprattutto per la famiglia di Sonia, che non ha mai interrotto il suo grido di giustizia, cercando di ricostruire la difficile verità sul temuto 16 novembre 2006, giorno della scomparsa della 25enne.

Sebbene negli anni siano state raccolte prove e seguite alcune piste, il caso non è mai stato risolto, rimanendo un inquietante cold case.

LE INDAGINI SU SONIA MARRA

In realtà le piste sul caso Marra sono state poche. A differenza di altre scomparse, come il caso di Emanuela Orlandi, le ipotesi sull’universitaria sono solo pezzetti confusi sul suo dubbio destino.

La pista principale ha condotto ad Umberto Bindella, amante della ragazza nel 2006. Tuttavia, nel 2021, l’unico imputato del caso è stato assolto: la chiusura del processo Bindella ha così lasciato un abisso di domande senza risposta.

Ciò nonostante, il caso giudiziario ha stabilito un elemento cruciale: la scomparsa di Sonia Marra è stata classificata come un omicidio con occultamento di cadavere. Sul cambio di prospettiva, i giudici sono stati perentori, definendo il colpevole come una mente criminale raffinata

Accanto al genio assassino nascosto dietro la scomparsa, alcuni indizi confusi complicano la trama: sparizioni di tabulati telefonici, bugie, apparizioni ecclesiastiche e figure ambigue. Una, in particolare: il misterioso Uomo Nero. Dietro questa imponente figura per molti si nasconde l’assassino di Sonia Marra. 

CRIMINI DIMENTICATI: LA CRONACA NERA ETICA

«C’è chi li chiama cold case. Per noi sono semplicemente crimini dimenticati». Con queste parole, Simona Cascio e Marcello Randazzo aprono i video del canale YouTube Anello di carta | Crimini Dimenticati.

I due professionisti televisivi, sono specializzati in storie di cronaca nera ignorate dai media mainstream. Come la storia di Sonia Marra, a cui hanno dedicato un toccante video: un pensiero sincero per la giovane dal sorriso dolce, che non ha più fatto ritorno a casa. 

Con il loro usuale approccio etico e rispettoso, Simona e Marcello raccontano la vicenda della 25enne attraverso le testimonianze della famiglia e del giornalista Alvaro Fiorucci, uno dei massimi esperti del caso.

Seguiamo allora il racconto di Crimini Dimenticati per scoprire i segreti sul caso di Sonia Marra.

L'uomo nero, la scomparsa di Sonia Marra, di Alvaro Fiorucci

Sonia Marra: la misteriosa sparizione dell’universitaria di Perugia

Sonia Marra era la piccola di casa. Una ragazza dal sorriso sincero, ma riservato, che la sorella Anna ricorda come delicata e sensibile: capace di mostrare le sue emozioni anche alla minima goccia aspra nei toni.

Alta 1,60, con lunghi capelli e occhi scuri, Sonia ha 25 anni nel novembre 2006.

La ragazza è originaria di Specchia, in provincia di Lecce. Dal 2001 vive però a Perugia per frequentare l’università. L’obiettivo futuro è scritto nei suoi sogni: diventare un tecnico di laboratorio biomedico.

Tuttavia, nonostante il suo impegno, Sonia diventa una studentessa fuori corso. Mentre gli studi procedono a rilento, quindi, la ragazza trova un lavoro come segretaria al Centro Teologico Diocesano Leone XIII.

Nel 2004, inoltre, assieme al fratello Piero, prende una stanza nello stesso centro ecclesiastico, nel complesso di Montemorcino. Dimora che mantiene fino al 2006, quando è costretta a trasferirsi, a causa di una ristrutturazione.

Poco prima di sparire, infatti, Sonia cambia casa. Grazie a una collega del Centro Teologico, trova un appartamento in Via Purgotti 45: un luogo che a breve diventerà un incubo per la sua famiglia.

LA SCOMPARSA INSPIEGABILE DI SONIA MARRA 

Il 16 novembre 2006 è una fredda giornata d’inverno. Alle 15:35, Piero e la madre Lucia telefonano a Sonia. Per la famiglia, le telefonate sono una routine, che rafforzano l’indissolubile legame familiare. Basta infatti una chiacchierata con qualche sciocchezza, come la spesa giornaliera, per sentire sulla pelle l’affetto di casa.

La conversazione di quel pomeriggio, tuttavia, diventa un’infinita chiamata di 45 minuti e 15 secondi. Il tempo al telefono è sancito da eterni silenzi, che insospettiscono subito Piero: è un comportamento insolito per la sorella.

La giornata poi passa. E alla sera, come sempre, la signora Lucia chiama la figlia: la telefonata delle 21 è il loro appuntamento fisso. Ma quella sera, Sonia non risponde: entrambi i suoi due cellulari risultano spenti.

Da quel momento, come racconta la sorella Anna a Crimini Dimenticati, tutto precipita: nessuno sembra conoscere Sonia e nessuna prova sembra risolutiva.

Inoltre, dopo la denuncia di scomparsa, le indagini tardano a partire. Sonia è maggiorenne: questo è il primo grande ostacolo.

Il secondo problema, secondo Anna Marra, è un pregiudizio comune nei casi di scomparsa: tra i corridoi della caserma, gli inquirenti iniziano a sospettare un allontanamento volontario, nonostante la contrarietà della famiglia.

Se non si tratta di una fuga volontaria, cosa è successo però a Sonia? La famiglia sospetta fin da subito un freddo omicidio. Anni dopo anche le carte giudiziarie daranno loro ragione.

MICHELE IANNACCONE E LA CONFESSIONE INQUIETANTE

Sonia è una ragazza riservata, con «pochi fronzoli, poche amicizie, e pochi amori». Nella sua vita emergono solo due figure maschili: Michele Iannaccone e Umberto Bindella.

Con Michele — milanese di 27 anni — Sonia ha avuto una lunga relazione di circa sei anni, terminata nella primavera del 2006.

Nonostante la fine dell’amore, i due rimangono in buoni rapporti e continuano a frequentarsi. Il legame sembra perfino intimo, tanto che Sonia confida all’ex fidanzato un episodio preoccupante.

Secondo Iannaccone, la ragazza racconta di essere stata importunata da un uomo — uno studente occhialuto del corso di teologia, con pochi capelli — nei corridoi dell’istituto ecclesiastico. Forse lo spiacevole episodio è perfino una molestia.

All’importante confidenza Michele però non ribatte. Il comportamento bizzarro del ragazzo ha confuso per tanto tempo Anna Marra. Sembra incredibile, infatti, che la 25enne abbia confidato una molestia all’ex di lunga data e che lui non abbia fatto nulla a riguardo.

UMBERTO BINDELLA: L’ULTIMA RELAZIONE

«Il secondo uomo nella vita di Sonia», ricorda Crimini Dimenticati, «è Umberto Bindella». Il 28enne studente di Scienze Politiche, è una guardia forestale. Anche lui alloggia nel complesso di Montemorcino e studia nel Centro Teologico, come Sonia.

Nonostante la relazione tra i due giovani sia occasionale e fresca, le parole della 25enne in una lettera mostrano il suo struggente coinvolgimento: parole intense scritte solo un mese prima della scomparsa. 

Alla sparizione di Sonia, quindi, gli inquirenti contattano Bindella, che si trova ad Urbino. La risposta del ragazzo è spiazzante: il 28enne ricorda a malapena Sonia. Una nota stonata se pensiamo alla tormentata lettera d’amore.

Infine, un ulteriore elemento insospettisce gli inquirenti. Il 16 novembre, il cellulare di Bindella risulta spento a partire dalle 12:20, proprio nell’ora in cui Sonia gli invia un messaggio. Il telefono rimane inoltre disattivato fino alle 24:47 del giorno successivo.

L’AGENDA, I VESTITI E LA SPAZZATURA DI VIA PURGOTTI

Nel frattempo, gli oggetti trovati nella stanza di Sonia in Via Purgotti 45 non supportano l’ipotesi di un allontanamento volontario.

I suoi vestiti infatti sono ancora lì, la spazzatura non è stata svuotata e la sua agenda personale rivela un dettaglio significativo: un pagamento di 300 euro per l’affitto, versato appena nove giorni prima della scomparsa.

Ancora una volta tutte le prove sembrano quindi puntare a un’altra conclusione: quella di Via Purgotti non è la scena di una fuga volontaria, ma piuttosto di un omicidio pianificato da un’astuta mente criminale.

LA GRAVIDANZA SOSPETTA DI SONIA

Un altro elemento cruciale scoperto durante le indagini è una visita medica di Sonia, avvenuta il 16 novembre 2006. 

Quel giorno, prima di sparire, Sonia si reca dalla dottoressa Andreani, con l’errato sospetto di essere incinta. Una volta appurato di non essere in dolce attesa, la ragazza chiede allora la prescrizione della pillola anticoncezionale.

Anche questi piccoli passi di Sonia non sembrano indicare le intenzioni di una ragazza in fuga.

L’UOMO NERO: LA TESTIMONIANZA DELLA VICINA DI CASA

L’Uomo Nero è una figura reale e inquietante nel cold case di Perugia, come racconta Anna Marra a Crimini Dimenticati. Non si tratta di un personaggio immaginario, ma di un possibile sospettato, coinvolto nella scomparsa di Sonia.

È Giorgia — giovane 11enne vicina di casa dell’universitaria — la testimone chiave dell’oscura presenza: la ragazzina parla di un uomo di corporatura robusta, vestito con pantaloni, giacca bomber e un cappello di colore nero.

Mentre aspetta con attenzione il ritorno a casa del padre, inoltre, Giorgia vede anche alcune azioni dell’Uomo Nero:

  • la ragazzina nota la cupa figura entrare nell’appartamento di Sonia, lasciando la porta aperta, da cui filtra una luce blu;
  • subito dopo, Giorgia sente dei rumori: prima un oggetto sollevato e poi il suono di un raschiamento;
  • infine, la ragazzina vede l’uomo scendere le scale, per poi tornare nell’appartamento con le chiavi.

IL PRIMO E UNICO ARRESTO: LA TESTIMONIANZA CONTRO BINDELLA

La svolta giudiziaria arriva con una curiosa testimonianza, da parte di Giorgio D’Ambrosio, collega di Umberto Bindella.

D’Ambrosio riferisce di una telefonata avvenuta il 17 novembre 2006, nella quale Bindella accenna a “un casino”. Sebbene non siano le parole esatte, il senso della conversazione è chiaro: qualcosa di grave è accaduto al 28enne.

Per gli investigatori, l’enigmatica testimonianza rafforza i sospetti contro Bindella.

Il 18 gennaio 2010, il ragazzo viene quindi arrestato con l’accusa di omicidio, occultamento di cadavere e furto dei telefoni di Sonia. E l’11 febbraio 2011, Umberto Bindella viene rinviato a giudizio: ha così inizio il caso giudiziario.

IL PROCESSO BINDELLA: I TRE GRADI DI GIUDIZIO

Nei processi a Umberto Bindella, varie testimonianze ricostruiscono i suoi movimenti del 16 novembre, portando a rivelazioni decisive. I giudici ritengono infatti che gli spostamenti dell’uomo durante l’oscuro pomeriggio, non lascino il margine necessario per commettere l’omicidio di Sonia.

Così, nei tre gradi di giudizio, l’alibi di Bindella regge.

In particolare, nelle motivazioni della Corte di Cassazione si legge: «gli spostamenti dell’imputato, tra le 16:20 e le 19:30, sono accertati e incompatibili con la commissione da parte sua dell’omicidio».

Dieci anni dopo, il 2 settembre 2021, il caso si conclude con l’assoluzione definitiva: Umberto Bindella non ha ucciso Sonia Marra.

LA SCOMPARSA DEI TABULATI DI SONIA MARRA E I TEST DI GRAVIDANZA: COSA È EMERSO DAL PROCESSO?

Durante la vicenda giudiziaria sul caso Marra sono comunque emersi nuovi importanti elementi. Tre, per la precisione.

Innanzitutto, i processi sono interrotti da un clamoroso colpo di scena: la sparizione di una parte significativa dei tabulati telefonici di Sonia, inclusi quelli dal primo al 20 novembre.

A tal proposito, dalle dichiarazione del tecnico «è emerso che il cellulare di Sonia ha continuato a squillare anche dopo la sua scomparsa», come riporta Lecce Prima. E ha continuato a suonare per alcuni giorni: «qualcuno, dunque, si è preso la briga di ricaricare anche la batteria del telefono».

Infine, prima del silenzio definitivo del dispositivo, sono arrivate alcune telefonate, di cui una con una risposta di quasi un minuto.

Il secondo elemento riguarda la presunta gravidanza di Sonia: Bindella acquista due test di gravidanza per la ragazza, prima della visita dal medico. Tuttavia, nessuno di questi test viene ritrovato nella spazzatura di casa, né in cucina né in bagno, nonostante i secchi pieni.

Infine, l’elemento più importante: come già ricordato, durante i processi i giudici dichiarano che Sonia Marra è stata uccisa. L’idea di un allontanamento volontario è così abbandonata.

«A QUELLA L’HANNO TRITATA»: L’INTERCETTAZIONE IMMONDA

Nel 2011, un’intercettazione sorprendente emerge durante un’operazione antidroga dei carabinieri di Todi.

La conversazione intercettata avviene tra due uomini di Chiesa. Un seminarista sussurra: «A quella ragazza sai che hanno fatto? A quella l’hanno tritata». Alla domanda «ma chi?» del sacerdote, la risposta è vaga: «Questo non lo so, ma il corpo non lo troveranno mai».

La Procura della Repubblica individua e interroga i due uomini coinvolti nella conversazione sconcertante. La speranza di verità dura però ben poco:

  • il sacerdote nega di avere informazioni, spiegando che stava solo chiedendo notizie al seminarista.
  • Il seminarista, invece, sostiene di essersi inventato tutto, per una strana vendetta contro la Curia, che lo aveva allontanato da Assisi.

Nonostante le intercettazioni, quindi, la pista si rivela priva di riscontri concreti. Dai nastri sono solo uscite le ennesime parole raccapriccianti per la famiglia Marra. Una famiglia che ancora attende giustizia per la scomparsa della loro amata figlia: una giovane donna «semplice, dallo sguardo profondo» e innocente.

Crimini Dimenticati: la parabola del dolore e della speranza 

«Una morte senza verità, ti distrugge ogni giorno». Le parole di Anna, sorella di Sonia Marra, lacerano l’anima di chi le ascolta. Anche chi non ha nessun legame con la scomparsa della 25enne non può fare a meno di sentirsi toccato da un’ingiustizia che, dal 2006, devasta la vita della sua famiglia.

La resilienza forzata della famiglia di Sonia non è purtroppo un caso isolato. In Italia sono troppe le famiglie che attendono da anni una risposta che non arriva mai, caricandosi del peso di indagini spente.

Il canale YouTube Crimini Dimenticati si fa portavoce delle storie di queste famiglie, ricordandoci quanti casi irrisolti sono stati lasciati da parte dalle istituzioni e ignorati dai giornali.

Simona Cascio e Marcello Randazzo — fondatori del canale — si rifiutano infatti di chiudere gli occhi di fronte a queste storie. Il loro giornalismo etico diventa così un tributo per le vittime e le famiglie orfane di giustizia.

LE FAMIGLIE DIMENTICATE DEI COLD CASE

I cold case sono ferite aperte nelle pagine della cronaca nera. Quando un crimine rimane senza colpevole, le vittime non si fermano alla persona scomparsa o uccisa. Anche i loro cari restano imprigionati in un limbo di dolore. Come nel caso di Sonia Marra.

Nonostante l’ombra di un omicidio pesi sul destino della 25enne, la sua famiglia vive purtroppo ancora nell’incertezza, privata di un corpo su cui piangere e di una verità su cui costruire un ricordo.

Crimini Dimenticati si è impegnato a riportare l’attenzione sul caso della giovane universitaria. Così come su altri casi irrisolti, offrendo un tributo alle vittime e uno spazio di riflessione per il pubblico.

Seguire il racconto di Simona Cascio e Marcello Randazzo significa quindi non solo conoscere i dettagli di alcuni crimini dimenticati, ma soprattutto ricordare che, dietro ogni caso irrisolto, ci sono famiglie spezzate e verità sepolte.

Anna Ceroni
Agenzia Corte&Media
Data di pubblicazione: 26.10.2024

Al canale Crimini Dimenticati abbiamo dedicato un articolo introduttivo, che celebra il loro ammirevole lavoro di giornalismo investigativo.

Ogni mese su questo blog pubblicheremo inoltre un nuovo articolo dedicato ai casi trattati da Simona Cascio e Marcello Randazzo, per continuare a tenere viva la memoria di chi non ha ancora trovato giustizia:

Sonia Marra: il video di Crimini Dimenticati | Anello di carta