Serie televisiva thriller fra psicologia e tecnica investigativa. Come guardarla con occhio critico.

The Fall – Caccia al Serial Killer ti conquista dalla prima inquadratura.

Anziché partire, come spesso accade, dalla scena di un delitto, da un omicidio o da una visione dall’alto di un qualche centro urbano, qui si parte dai dettagli.

Vediamo Stella Gibson, sovrintendente detective, che vive a Londra, sistemare casa, preparare la valigia e ripassare i dettagli di un caso di omicidio prima di volare a Belfast.

La serie è infatti ambientata nell’Irlanda del Nord. Racconta le indagini della polizia di Belfast alle prese con un paio di omicidi rimasti insoluti.

Dopo quasi due mesi di inchiesta, viene chiamata dalla Metropolitan Police, in aiuto della polizia locale, la sovrintendente detective Stella Gibson.

Grazie al suo aiuto, i poliziotti devono fermare Paul Spector, il serial killer che uccide donne, professioniste, sulla trentina, single e in carriera.

Vediamo quindi subito il colpevole. Ecco che la narrazione si concentra sul gioco del gatto con il topo, fra chi indaga e chi uccide.

Il problema di Stella Gibson è che il capo della polizia di Belfast non vuol sentir parlare di collegamenti fra i due omicidi a cui si fa riferimento già dal primo episodio della serie.

Invece, si tratta proprio di delitti collegati. Agendo con lucidità, astuzia e con un piano ben studiato nei dettagli, Paul riesce a non lasciare traccia sulle scene del delitto.

Per questo, nessuno ha collegato i primi due omicidi; e quindi rintracciarlo è un’impresa.

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UN SERIAL KILLER “ORGANIZZATO”

Siamo di fronte a un serial killer “organizzato”, direbbero gli esperti dell’Fbi che si occupano di criminal profiling.

Non agisce d’impulso, in modo scomposto, lasciandosi dietro tracce che lo compromettano. Tutto è studiato a tavolino, con precisione.

Riesce insomma a gestire le sue emozioni, a controllarle, a incanalarle in un programma che esegue con scrupolo e attenzione.

Paul Spector studia le sue vittime. Le ritrae in disegni che custodisce nel suo diario.

Stella Gibson riesce a collegare il più recente degli omicidi di donne agli altri due già commessi.

Riesce così per prima a individuare la mano e lo stile di un serial killer. Lo fa comprendendo i rituali misogini e la voglia di dominazione della donna che Paul mette in campo.

Ecco che Stella sembra essere l’unica persona, fra coloro che sono impegnati nelle indagini, in grado di capire il serial killer Paul Spector e di riuscire, quindi, a scoprirlo.

LA FIGURA DEL SERIAL KILLER PAUL SPECTOR

Da parte sua, Paul Spector è uno psicologo che si divide fra la vita di padre premuroso e terapista e quella di serial killer notturno.

Ha due figli, un maschio e una femmina, che sono bambini. E una moglie infermiera. Una famiglia piccolo borghese, in un quartiere dignitoso di Belfast.

È con il favore della notte che Paul agisce, preparando le sue azioni in modo meticoloso. Ama incontrare, conoscere, pedinare le sue vittime durante il giorno.

I suoi sono incontri casuali che gli consentono di entrare, con la sua fantasia, in una sorta di intimità con la vittima designata.

Il suo diario e i disegni consentono a Paul di rivivere da un lato i delitti commessi, godendone. Dall’altro lato, assapora ciò che farà alle vittime future.

Alla base di tutto, lo cogliamo da una serie di dettagli, vi è un odio profondo verso la figura femminile.

Sulla figura del serial killer, puoi leggere l’articolo di Laura Baccaro, criminologa e psicologa giuridica, qui su questo magazine.

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The Fall – Caccia al serial killer. Cast e personaggi

Qui di seguito gli attori del cast della serie televisiva e i relativi personaggi:

  • Gillian Anderson: Stella Gibson
  • Jamie Dornan: Paul Spector
  • John Lynch: ACC Jim Burns
  • Laura Donnelly: Sarah Kay
  • Bronaugh Waugh: Sally-Ann Spector
  • Michael McElhatton: Rob Breedlove
  • Ben Peel: James Olson
  • Frank McCusker: Garrett Brink
  • Aisling Franciosi: Katie Benedetto
  • Colin Morgan: Tom Anderson
  • Archie Panjabi: Reed Smith

The Fall – Caccia al Serial Killer. Il trailer originale

La serie televisiva The Fall – Caccia al Serial Killer è disponibile sulla piattaforma streaming Netflix.

La prima stagione è uscita nel 2013 nel Regno Unito (nel 2014 in Italia), seguita dalla seconda stagione nel 2014 (in Italia un anno dopo) e nel 2016 dalla terza stagione (in Italia nel 2016-2017).

La prima stagione conta cinque episodi. Le altre due sono da sei episodi ciascuna.
Ogni episodio dura circa un’ora.

The Fall – Caccia al Serial Killer. Analisi della serie tv

Una sapiente regia, una fotografia misurata e in linea con la narrazione, un’ottima recitazione con i due protagonisti – il serial killer e la detective – che hanno un loro magnetismo. La serie tv The Fall – Caccia al Serial Killer è un eccellente esempio di fiction seriale crime.

Direi che è impeccabile sia sul piano della sceneggiatura che della messinscena. Non indulge nei soliti e stantii anfratti del genere; né si compiace di ambientazioni di maniera, dove tutto è quasi prevedibile.

Il magnetismo della sovrintendente Stella Gibson – quieto e bollente a seconda delle situazioni – ben rappresenta una scrittura della serie televisiva che soddisfa anche il palato più esigente.

Per chi, poi, come me ama riflettere con calma sugli aspetti investigativi e sui “gialli” della vita, il ritmo e la melodia del racconto di The Fall – Caccia al Serial Killer è musica deliziosa.

IL SERIAL KILLER, LA DETECTIVE E LA PSICOLOGIA INVESTIGATIVA

Non sono un appassionato delle storie sui serial killer. Ho però apprezzato la docu-serie The Night Stalker.

Mi rendo in compenso conto che, per un investigatore, quella dei serial killer sia una sfida epica. Una svolta professionale, un po’ come le Olimpiadi per uno sportivo.

D’altro canto, indagare su un serial killer – se vogliamo dirla tutta – è un filo meno complesso che indagare su un delitto unico senza tracce, senza indizi, senza uno straccio di dato a cui appigliarsi.

Fondamentale, sia nell’analisi di un delitto singolo che di una sfilza di delitti da omicida seriale, è la Psicologia Investigativa, come ci spiega la criminologa Laura Baccaro.

Nell’ambito della Psicologia Investigativa, è il criminal profiler che si occupa di tracciare il profilo psicologico dell’offender.

Nel momento in cui – nella serie The Fall – Caccia al Seria Killer – la sovrintendente detective Stella Gibson vuole catturare l’assassino seriale, comincia giocoforza a tracciarne il profilo.

Come spettatori, lo facciamo anche noi. Sappiamo che il serial killer è Paul Spector e ci chiediamo quale personalità egli abbia, perché sia diventato un serial killer, come sia possibile scoprirlo dato che è un fantasma.

Nella caccia a un assassino – come anche a un ladro o a un qualsiasi autore di reato – il profilo psicologico, grazie al criminal profiling, ci è di grande aiuto. Non è una scienza esatta, il criminal profiling, ma di sicuro è una forma scientifica di lavorare e indagare.

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Il serial killer, Paul Spector, e la detective, Stella Gibson nella serie tv thriller The Fall

LA DETECTIVE E IL KILLER: DUE FACCE CHE SI SOMIGLIANO

C’è qualcosa che accomuna la detective Stella Gibson e l’assassino seriale Paul Spector. La possiamo cogliere dalle due scene che ci introducono nel loro intimo.

Paul Spector, consulente psicologico, disegna il seno di una donna mentre sta parlando con lui e con il marito, entrambi in crisi per aver perso un bambino per una malattia.

La stessa donna mostrerà più avanti nel racconto di essere vittima di violenza di genere da parte del marito. Paul Spector se me occupa, ma senza creare un rapporto di simpatia fra terapista e persona che ha bisogno di aiuto: fa quello che deve fare senza alcuna partecipazione umana.

Forse gli psicologi e i terapeuti in genere debbono essere freddi come pietre? Non credo. Debbono essere lucidi, il che è diverso; e distaccati il giusto, per meglio giudicare. Ma l’anaffettività è un’altra cosa.

Quanto alla detective Stella Gibson, si porta a letto un giovane poliziotto – che ha una quindicina di anni meno di lei – usandolo come toyboy. Non l’ha neppure conosciuto il minimo per valutarne la persona, che lo accoglie nella sua camera da letto dell’hotel di lusso.

La detective si convince e cerca di convincere che è un diritto di una donna scoparsi un uomo, come gli uomini si scopano le donne, tanto per fare, giusto per usare il suo linguaggio da taverna di bassa lega.

Peccato che Stella Gibson affermi il diritto a una “parità di genere” in un terreno squalificante per uomini e donne: quello dell’usare gli altri come oggetti, anziché trattarli (e amarli anche solo una notte, se vogliono così) come persone.

Sia il serial killer che la detective sono due persone incapaci di provare sentimenti a tutto tondo. E, soprattutto, di manifestarli; e di concedersi gratuitamente agli altri, senza dover per forza portare a casa un bottino.

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Il serial killer, Paul Spector, nella serie tv thriller The Fall

LA NOTA STONATA NELLA BIOGRAFIA DELL’OMICIDA SERIALE SPECTOR

Quanto al serial killer, nota stonata nella biografia di Paul Spector l’essere un orfano e l’aver passato infanzia e adolescenza in istituto.

Sceneggiatori e romanzieri – lo dico da padre adottivo – dovrebbero finirla di rompere i koglioni con biografie di serial killer, sadici, criminali e altre figure nere segnate dall’affido, dall’istituto o dall‘adozione.

Se debbono trovare il flawn, il difetto, del protagonista, lo cerchino da altre parti. Conosco figli e figlie di famiglie borghesi, ricche e perfette che potrebbero essere serial killer. Di sicuro sono corrotti, anaffettivi, egotisti e centrati solo sui loro interessi.

Criminal Profiling e serie televisive

Vi sono più scuole di Criminal Profiling. La scuola a cui mi piace rifarmi – come giornalista investigativo e come osservatore delle narrazioni thriller – è la scuola “scientifica” di David Canter, padre della Psicologia Investigativa e di nazionalità britannica.

Cosa distingue Canter dagli altri approcci al Criminal Profiling? Il professor Canter non si preoccupa del “movente”, innanzi tutto.

Non si interessa di cosa passi per la mente del serial killer (e dell’offender in genere); non si spende in congetture su come pensi e perché agisca in un certo modo l’offender. Del resto, occorre essere maghi per capire cosa ci sia nella testa di qualcuno che neppure conosciamo.

Il professor Canter si concentra sulla salience. Ovvero sull’elemento saliente, rivelatore, fondamentale della scena del crimine.

L’attenzione è tutta rivolta ai dati di fatto, ai dettagli, alla concretezza delle situazioni. Grazie a questi elementi, e al loro incrocio con le statistiche su situazioni simili, è possibile allora tracciare il profilo dell’offender.

Con la rivelazione che, sulla base di dati e statistiche, ci dà la scena del crimine è possibile individuare le narrazioni interne dell’offender.

Ci possiamo allora porre la domanda sul “perché” Paul Spector uccida in modo seriale:

  • lo fa per una vantaggio economico (il Professional)?
  • lo fa per vendetta contro qualcuno o per qualche cosa (il Revenger)?
  • lo fa per compiere un atto eroico (lo Hero)?
  • lo fa perché preso da un impulso irrefrenabile o perché trascinato dalle circostanze (the Victim)?
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Paul Spector, il serial killer, si fa un selfie nel bagno della casa della prossima vittima dei suoi omicidi seriali

La caccia efficace ai serial killer

Nella serie tv thriller The Fall – Caccia al Serial Killer la sovrintendente detective Stella Gibson adotta un approccio “misto” – un po’ all’inglese e un po’ all’americana – per individuare il serial killer.

Stella Gibson tiene conto dei dettagli, dei dati, dei particolari all’apparenza di scarso significato. Punta a capire anche il significato di ogni parte della scena del crimine e di ciò che è accaduto: e qui siamo in linea con il criminal profiling scientifico di David Canter.

Poi, però, la sovrintendente detective cerca di entrare nella testa del serial killer. Di pensare quello che pensa lui; quello che l’assassino ha sentito nell’uccidere; quello che il killer sta provando adesso che è in un momento di stanca. Quella di Stella Gibson è un’azione empatica che ha molto di eroico.

Ma quanto è efficace un’azione del genere? Una detective assai dotata come lei ci può riuscire in una serie tv di successo. Ha un senso, perché risponde alle esigenze narrative del Protagonista che caccia e uccide il Mostro.

Il problema, nella vita reale, è di catturarli gli offender. E di addestrare gli investigatori – con un metodo di lavoro applicabile da chiunque – ad agire con efficacia: sia contro i serial killer (che sono assai pochi al mondo) che contro gli offender di varia natura, dai terroristi ai ladri d’appartamento.

Ecco che il metodo di criminal profiling della detective Stella Gibson è affascinante e utile per la serie televisiva The Fall – Caccia al Serial Killer. Lo è assai meno per la lotta al crimine nelle nostre comunità.

Vuoi vedere la serie tv con qualche strumento investigativo in più? Puoi leggere gli articoli:

Maurizio Corte
corte.media

Il meglio di The Fall – Caccia al Serial Killer. In lingua originale

The Fall – Caccia al Serial Killer. Primo episodio in lingua originale

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