Delitto di Perugia, Rudy Guede chiede scusa alla famiglia di Meredith Kercher e attacca Amanda Knox indicandola come l’assassina della studentessa britannica. Lo fa in una serie di dichiarazioni rese al quotidiano The Sun.

Guede venne condannato nel 2008 a 16 anni di carcere per concorso nell’omicidio di Meredith Kercher, uccisa il primo novembre 2007 a Perugia, nell’appartamento dove viveva come studentessa universitaria in Erasmus.

Il giovane di origini ivoriane, che in carcere si è laureato, è stato liberato prima di fine novembre 2021, in anticipo di una quarantina di giorni rispetto alla fine della pena, prevista per gennaio 2022.

Rudy Guede chiede scusa e punta il dito su Amanda Knox

“La prima cosa che voglio dire è alla famiglia Kercher e quanto mi dispiace per la loro perdita”, dichiara Rudy Guede al quotidiano britannico The Sun. “Ho scritto loro una lettera in cui spiego loro quanto mi dispiace, ma è troppo tardi per chiedere scusa per non aver fatto abbastanza per salvare Meredith”.

“La Corte d’Assise ha accertato che ho cercato di salvare Meredith, mettendo degli asciugamani sulle sue ferite”, prosegue Guede. “Il tribunale mi ha condannato per complicità in un omicidio semplicemente perché il mio Dna era lì, ma i documenti legali dicono che c’erano altri. E che non ho inflitto le ferite mortali”.

“AMANDA CONOSCE LA VERITÀ”

Alla domanda del quotidiano The Sun se Rudy Guede intenda riferirsi ad Amanda Knox e a Raffaeke Sollecito, entrambi scagionati dopo quattro anni di carcere, ha risposto: “Non voglio dire altro. Dovreste leggere i documenti: dicono che c’erano altri lì e che non ho inflitto le coltellate. Conosco la verità e lei (Amanda Knox, ndr) conosce la verità”.

Il fratello di Meredith Kercher, Lyle, ha così commentato il rilascio di Rudy Guede: “Sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato. Tuttavia, l’improvvisa liberazione, e la mancanza di preavviso, ci hanno colto alla sprovvista”.

Amanda Knox e la reazione del marito Robinson

Da parte sua, già prima dell’intervista al Sun di Rudy Guede, Amanda Knox – appreso della liberazione del giovane di origini ivoriane – lo aveva supplicato pubblicamente di ammettere finalmente di aver ucciso da solo la Kercher. E quindi di “ripristinare la sua reputazione ingiustamente danneggiata”.

Rudy Guede, invece, ha reagito attaccando. E chiamando in causa proprio l’ex studentessa americana che è stata assolta, nel 2015, da ogni accusa. Ma che mantiene in molta opinione pubblica italiana l’immagine della sospetta colpevole.

A Rudy Guede ha allora risposto il marito di Amanda Knox, Christopher Robinson: “Dare una piattaforma e amplificare le bugie di Rudy Guede, che senza dubbio ha ucciso Meredith Kercher, è crudele per Amanda e per la famiglia Kercher. Tutto per pochi clic. Vergogna”. 

A quanto pare, il marito di Amanda Knox, statunitense, non conosce l’articolo 21 della Costituzione italiana, che sancisce la libertà di espressione – con ogni mezzo – del proprio pensiero.

Certo, ogni libertà finisce dove comincia quella di un altro. Di qui l’opportunità, per Amanda Knox, di smentire e/o querelare Rudy Guede che, già in un’intervista del 2015 alla giornalista Franca Leosini aveva la stessa posizione.

COSA ACCADDE SECONDO RUDY GUEDE

Rudy Guede sostiene di aver sentito delle urla mentre era nel bagno dell’appartamento di Meredith Kercher, a Perugia in via Della Pergola, quel primo novembre 2007. Uscito di corsa dal bagno, senza neppure tirare lo sciacquone, come poi verrà accertato, ha visto Amanda Knox e con lei un giovane che non ha saputo identificare.

Rudy Guede ha detto di aver soccorso Meredith Kercher – mentre Amanda Knox e l’altra persone si allontanavano dalla casa – e poi di essere scappato, lasciandola morente, per la paura. E di non aver chiamato i soccorsi.

È davvero un mentitore, come viene rappresentato da Amanda Knox e da Raffaele Sollecito in più situazioni, Rudy Guede? Oppure racconta la verità?

Secondo la giustizia italiana, Rudy Guede ha usato violenza sessuale su Meredith, allora ventenne come lui, e ha concorso all’omicidio. Non è però lui l’assassino, ma vi erano altre persone e vi è quindi un omicida sconosciuto.

AMANDA KNOX E RAFFALE SOLLECITO NON COLPEVOLI

Per la legge, Amanda Knox e Raffaele Sollecito non sono colpevoli. In compenso, i giudici – dopo cinque processi a carico dei due allora giovani studenti universitari a Perugia – hanno denunciato le gravi carenze, omissioni e gli errori degli inquirenti nel condurre le indagini sull’omicidio di Meredith.

Il “delitto di Perugia” del 2007, quindi, resta senza il volto dell’assassino. Avremmo, secondo i giudici, solo un complice e una figura secondaria – Rudy Guede – che, scontata la pena, mostra di non aver alcuna intenzione di passare alla Storia come il violentatore e complice di o9micidio di Meredith Kercher.

LA FAMIGLIA KERCHER SENZA RISPOSTE

A pagare il prezzo di tutto questo è la famiglia di Meredith Kercher che non ha potuto sapere da inquirenti e giudici italiani chi abbia assassinato la figlia, a Perugia nel 2007.

La famiglia di Meredith sa del coinvolgimento di Rudy Guede, complice dell’omicidio e condannato per violenza sessuale sulla giovane britannica. Ma non sa chi sia l’assassino (o l’assassina) che ha determinato la morte di Meredith Kercher.

Per una lettura critica della vicenda, anche dal punto di vista dell’uso dei media, ecco gli articoli che abbiamo pubblicato:

Nell’ultimo articolo, quello su Rudy Guede, vi è anche l’intervista televisiva integrale che il giovane ha concesso nel 2015.

Per la prima volta, Rudy Guede dà ai media la sua versione dei fatti sul delitto di Perugia, con l’omicidio di Meredith Kercher.

Maurizio Corte 

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