Il mistero sulla sparizione. Segreti, reticenze e mezze verità di un caso internazionale.

La vicenda di Denise Pipitone, con la sparizione 17 anni fa di una bambina neppure 4 anni, è ora un docufilm che porta il nome della protagonista di questo dramma familiare: Denise.

Cos’è accaduto. Siamo a Mazara del Vallo (Trapani, in Sicilia). È il primo settembre 2004. È un’assolata mattina di fine estate e una bambina di quasi 4 anni sta giocando in garage, mentre la nonna prepara il pranzo.

La piccola esce in strada. La zia la vede far capolino al cancello. Un istante, un istante solo. E la bimba non c’è più. Svanita nel nulla.

Denise Pipitone: un mistero italiano inspiegabile

È così che si inizia uno dei più inspiegabili misteri italiani: la scomparsa di Denise Pipitone.

Una storia che ha varcato i confini nazionali e che dopo anni di indagini, processi, false piste ed errori, non ha ancora alcuna risposta né colpevoli.

Solo domande: com’è possibile che una bambina scompaia in pieno giorno e nessuno veda nulla? E se qualcuno ha visto, perché tace da quasi 20 anni

Soprattutto, dov’è Denise? È viva o morta?

A ripercorrere per la prima volta tutti questi anni è la docuserie in quattro puntate Denise, prodotta da Palomar Doc per Discovery, diretta da Vittorio Moroni e scritta con Simona Dolce, in onda in prima tv sul Nove da sabato 12 marzo 2022 alle 21.25 (in anteprima su Discovery+).

“Siamo partiti un anno fa proprio da Mazara Del Vallo“, racconta il regista Moroni. “E ci siamo ritrovati in una cittadina trasformata in set”, dopo che dalla Russia era arrivata l’ennesima, infondata, speranza di ritrovare Denise nella giovane Olesya Rostova.

“Vengo dal cinema indipendente”, prosegue il regista, ora al lavoro sul suo nuovo film: L’invenzione della neve.

I MEDIA E I CONFLITTI INTERIORI DEI PROTAGONISTI

“I media hanno raccontato mille volte questa storia, ma nessuno aveva mai osservato davvero i conflitti interiori dei suoi protagonisti. Qui non solo c’è una bambina che non è mai stata ritrovata, ma nemmeno una spiegazione minima di quello che sia accaduto”, osserva il regista del docufilm Denise.

“Ci vedevo dentro quasi Durrenmatt per quella tensione ossessiva dell’uomo alla
verità. E poi c’è Denise, che giorno dopo giorno per me è diventata ‘reale’, con quel suo sopracciglio alzato e il modo furbacchione di sottrarsi ai baci”, sottolinea il regista.

“E poi c’è Piera Maggio, una madre che da 17 anni si chiede dove sia la sua bambina e non ha neanche una tomba per piangerla”, fa notare Moroni.

Denise, le ricerche per il docufilm

Grazie a un poderoso lavoro di ricerca negli archivi locali, nazionali e internazionali, a materiali inediti ricavati dalle oltre 500mila pagine degli atti processuali e preziosi materiali familiari, la serie televisiva Denise ricostruisce passo passo quello che è accaduto, compreso l’impietoso carosello mediatico.

“Fino a quel primo settembre”, prosegue il regista, “Piera era una mamma normale, di certo non abituata a parlare in pubblico. D’improvviso, ha dovuto imparare ad andare nei talk show, a farsi ascoltare dalle telecamere. Lo ha detestato, allora come oggi, ma sapeva di doverlo fare”.

Prosegue il regista della serie tv documentario: “Con la madre di Denise Pipitone ho avuto un incontro molto franco. Non aveva nessun desiderio di ripercorrere tutto, ma ho insistito per farle capire che il nostro sguardo sarebbe stato diverso“.

IL DRAMMA DI PIERA, MAMMA DI DENISE

La madre di Denise ha raccontato al regista Moroni e agli autori della sceneggiatura del docufilm “come una parte di lei sia morta per sempre quel giorno e un’altra vada avanti come una sopravvissuta”.

Questa, prosegue il regista Moroni, è tuttavia una storia che “ne intreccia molte altre. Ricorda le grandi tragedie greche. Anzi, se l’avessimo inventata ci direbbero che abbiamo esagerato”.

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I mille personaggi sulla scena di un dramma familiare

C’è Toni Pipitone, al tempo marito di Piera, che scopre in quei momenti concitati che la sua bimba è figlia di un altro uomo.

C’è Piero Pulizzi, oggi marito di Piera, dilaniato tra il dolore per Denise (che sa essere sua figlia) e il terrore che l’altra sua figlia Jessica, al tempo diciassettenne, sia coinvolta nella sparizione.

Nella storia di Denise c’è Anna Corona, sua ex moglie, che vuole proteggere Jessica. C’è l’avvocato Giacomo Frazzitta, che per caso diventa l’angelo custode della famiglia di Piera.

E poi ci sono nonna Francesca, zii, zie, pentiti e medium, pubblico ministero e investigatori, il metronotte che forse vede Denise a Milano (ma non la ferma), una pletora di giornalisti e narratori.

LA PRIMA VOLTA DI KEVIN PIPITONE, FRATELLO DI DENIS

Per la prima volta parla anche Kevin Pipitone, il fratello di Denise, che tiene a precisare subito che “quello di mia sorella è un rapimento non una scomparsa”.

Ma cosa è accaduto quella mattina a Denise Pipitone? C’è qualcuno che sa e non parla?

“Le ipotesi sono molte”, dice il regista della serie televisiva, docufilm, Denise. “Di certo si sono compiuti errori. Noi abbiamo messo a disposizione tutti gli elementi per farsi una propria idea”.

Anzi, aggiunge il regista Moroni, “spero davvero di poter realizzare una quinta puntata”. Per far parlare anche chi, fin qui, ha taciuto.

La serie televisiva Denise – un docufilm in quattro puntate – è su Nove da sabato 12 marzo 2022, alle 21.25 (in anteprima su Discovery+).

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La vicenda di Denise e quella di Milena Sutter (nel 1971)

La sparizione di Denise Pipitone è circondata dal mistero, dai sospetti, dalle verità mai svelate.

Non meno intricata e misteriosa è tuttavia anche la vicenda di Milena Sutter, 13 anni, scomparsa il 6 maggio del 1971, a Genova, all’uscita da scuola. E trovata senza vita due settimane esatte.

Per il caso di Milena Sutter è stato trovato “un” colpevole: Lorenzo Bozano, assolto nel primo processo del 1973 e poi condannato all’ergastolo, in un processo tutto da discutere, in appello a Genova nel 1975.

Lorenzo Bozano, morto alla fine di giugno del 2021, si è sempre proclamato innocente. Una sezione di questo magazine è dedicata proprio all’analisi della vicenda di Milena Sutter e Lorenzo Bozano.

Al caso di Milena Sutter e Lorenzo Bozano – soprannominato il biondino della spider rossa – è dedicato un libro inchiesta scritto da Laura Baccaro, criminologa e psicologa giuridica, e Maurizio Corte, media analyst e giornalista.

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