Recensione: analisi della narrazione della serie televisiva di Sky e NowTv.
La storia è tratta dal bestseller “Una famiglia felice” del 2014. Ed è uscita dalla penna di Jean Hanff Korelitz, avendo molto successo negli USA e infine è stata pubblicata con Piemme in Italia nel 2016.
Nel 2020 ha debuttato la serie Tv “The Undoing – le verità non dette”, l’adattamento televisivo in 6 episodi della durata di quasi un’ora ciascuno e distribuito sulle piattaforme Sky e NowTV.
Si tratta quindi di un prodotto intermediale, ovvero della trasposizione di un contenuto dal medium romanzo al medium serie televisiva.
Ecco la trama secondo il canale statunitense HBO descrive: “La serie si concentra su Grace Fraser (Nicole Kidman), una terapista di successo, il suo devoto marito, Jonathan (Hugh Grant) e il loro giovane figlio che frequenta una scuola privata d’élite a New York City. Una voragine si apre nella vita apparentemente perfetta di Grace: una morte violenta, un coniuge scomparso e una catena di terribili rivelazioni”.
Dunque, si può già intuire che si tratta di una serie televisiva con un cast di tutto rispetto e dall’alto livello recitativo.
Oltre ai già citati attori figurano anche Donald Sutherland (nel ruolo di Franklin Reinhardt, padre di Grace), Lily Rabe (l’avvocato Sylvia Steinetz e amica della protagonista), Édgar Ramírez (il detective Joe Mendoza) e, una nota tutta italiana, Matilda De Angelis (nel ruolo dell’enigmatica Elena Alves).
A conferma del talento sono le numerose candidature a vari premi televisivi (tra cui Golden Globe) e quello vinto del Critics Choice Award.
Come pure la regista della serie, Susanne Bier, e il creatore della stessa, David E. Kelley, vantano diversi premi vinti alle spalle, del calibro di Emmy e Oscar.
Una serie che si era preannunciata come serie televisiva dell’anno e dalle alte aspettative.
“The Undoing”: analisi di un dramma con sfumature da thriller psicologico
The Undoing parte da un set-up non originale: la classica ambientazione da sogno dell’Upper East Side di Manhattan inserita in un contesto sociale abbiente e quasi intoccabile.
I protagonisti sono membri della famiglia Fraser.
Grace Fraser è una psicoterapeuta di successo e donna con bontà d’animo e di gentilezza.
Jonathan Fraser è il marito perfetto e uno stimato oncologo pediatrico.
Infine c’è Henry Fraser, il figlio adolescente della coppia e perspicace studente di una prestigiosa scuola privata di New York.
Grace è molto fiera del suo ideale di vita perfetta e realizzata, creata sul modello della sua amata famiglia di origine.
Tutto parte bene ma cambia in fretta dal momento in cui una donna, Elena Alves, la mamma di un alunno della stessa scuola di Henry, viene trovata morta.
Come cita la recensione di Mymovies: “The Undoing significa letteralmente ‘la rovina’. La rovina di un mondo, di un idillio familiare, di un’idea di società benestante e virtuosa impossibile da scalfire”.
Proprio il personaggio di Elena, nonostante il poco spazio a lei dedicato all’interno della serie televisiva crime, è il principale soggetto che farà crollare il castello di carte perfetto.
La sua morte viene subito definita senza dubbio come un brutale omicidio.
Tutti ne sono scioccati, poiché nessuno la conosceva bene ed, anzi, era considerata una “outsider”.
Il movente viene subito collegato a un delitto passionale, escludendo del tutto il tema della diversa estrazione sociale.
Nel frattempo anche l’oncologo Jonathan Fraser, lontano da casa per un congresso di lavoro, sembra scomparso.
Un caso di omicidio e uno di scomparsa slegati tra loro, ma per caso avvenuti nello stesso arco temporale.
Il proverbio “l’apparenza inganna” è lo specchio esatto di questa trama, potrebbe perfino essere la tagline della miniserie.
È così che The Undoing si divide tra il genere drammatico e thriller.
Una narrazione che va oltre la sola ricerca del colpevole
La linea narrativa della serie mantiene alta l’attenzione di chi la guarda, senza presentare momenti piatti.
In questo la regia è impeccabile.
Non è facile costruire un filo narrativo mai noioso, cercando di non perdere l’attenzione degli spettatori.
Come ci riesce la serie crime The Undoing?
All’inizio i personaggi presentati appaiono ben delineati nel loro contesto quotidiano e nei loro tratti di personalità.
Ma basta uno scandalo a far cadere loro la maschera e rompere gli schemi delle convenzioni sociali apparenti.
La narrazione parte dunque lineare per poi sfociare in un cliffhanger, ovvero il colpo di scena che crea porta a un interrogativo su cosa accadrà; che segna una svolta. E che suscita la curiosità sul prosieguo della vicenda.
I temi che ne emergono – fiducia, tradimenti, inganni, segreti – e le dinamiche che si innescano tra i personaggi sono i punti principali che attirano lo spettatore.
Infatti, durante la visione degli episodi, lo spettatore viene invogliato fin da subito a studiare ogni personaggio e a scovare indizi che portino a scoprire chi sia il colpevole del delitto.
Lo spettatore diventa, così, un po’ detective.
Tant’è che si trova in difficoltà, però, quando ogni colpo di scena corrisponde ad un nuovo segreto, magari all’oscuro da tempo.
In questo modo, lo spettatore è costretto a cambiare di continuo angolazione: e a riporre grandi aspettative nel finale.
Ci si rende conto che la narrazione si spinge ben oltre la ricerca del colpevole.
Si comprende che, in fondo, tutti sono colpevoli e che merita di condurre l’attenzione sulle dinamiche psicologiche che hanno portato i personaggi a ingannare le apparenze.
Il finale tanto atteso risulta tuttavia sottotono, quasi scontato.
E’ soprattutto un finale aperto, che potrebbe lasciare aperta l’ipotesi di un seguito con ulteriori verità non dette. Lo stesso finale potrebbe appartenere al detto, prima richiamato, che “l’apparenza inganna”.
La figura della protagonista Grace: dalla perfezione al baratro
Fin dall’inizio, la macchina da presa segue la storia dal punto di vista della protagonista Grace Fraser.
Lo spettatore in qualche modo l’accompagna nella serie ed empatizza con la protagonista, poiché scopre con lei tutti i colpi di scena della serie.
Prova le sue stesse emozioni contrastanti; e si pone le sue stesse domande.
Questo è uno dei punti attraverso i quali la serie televisiva The Undoing riesce ad agganciare lo spettatore.
Grace Fraser ha l’aria di chi crede che nella propria vita non ci sia nulla fuori posto, sembra che viva in una sorta di bolla di cristallo.
Lo spettatore, come Grace, parte dall’immagine della perfezione e del “tutto va bene”. Poi, però, capisce man mano che le persone dattorno hanno qualcosa da nascondere.
Quando le verità vengono a galla, Grace appare sempre di più la persona ingenua da proteggere.
La narrazione diventa impegnativa dal momento in cui Grace sta cadendo nel baratro e nel tentativo di tenere sotto controllo l’intera situazione.
Sebbene sia una psicologa specializzata e competente, non riesce a “leggere” le persone che le stanno accanto. Non riesce a farlo con una visione più lucida e distaccata.
C’è così un contrasto tra la sicurezza mostrata all’inizio della serie televisiva The Undoing, durante le sedute di terapia con i pazienti, e lo spaesamento emotivo nella scoperta delle bugie in ambito privato.
Spogliata della sua iniziale padronanza assoluta della situazione, la protagonista rivela le sue fragilità. Tanto da fare l’idea di avere lei bisogno di supporto psicologico.
Sia le pressioni da parte della polizia, che da sempre sospetta di lei, sia la risonanza mediatica e giudiziaria, che hanno messo alla gogna la sua famiglia, non fanno che insinuarle dubbi sempre più fondati.
Nicole Kidman interpreta in modo brillante il ruolo della protagonista Grace, nelle sue sfaccettature di donna affermata, moglie e madre che si vede crollare tutte le certezze.
Alla fine della serie televisiva The Undoing, la verità più amara e sconvolgente – per la stessa protagonista – sembra rivelarsi. Sarà davvero quella che si mostra? O la segreta verità è un’altra?
Gaia Corradino
Digital strategist e transmedia storyteller
prosmedia.org
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Esperta di Transmedia Storytelling, digital strategist e content creator, collabora con ProsMedia come social media editor, media analyst e content curator.
Email: gaia.corradino@prosmedia.it