La serie televisiva su Prime Video è un telefilm giallo su due adolescenti e il corteo di bugie e inganni che le accompagna.

Cosa c’è di più affascinante di una storia misteriosa, dove tutto non è come sappare?

Come non voler cercare una verità che è celata dietro i volti di due adolescenti, all’inizio così prevedibili e poi, con il tempo, enigmatiche e indecifrabili?

La serie televisiva Cruel Summer – su Amazon Prime Video – è un telefilm giallo ambientato negli anni novanta. Si snoda in streaming su dieci episodi di una quarantina di minuti l’uno.

Già annunciata la seconda stagione, anche se non si conosce la storia: di certo, la prima stagione chiude tutti i misteri e tira a soluzione tutti i fili della trama.

E’ la storia di Kate Wallis, tipica bella ragazza americana bionda, conosciuta e corteggiata, che sparisce nel nulla in una cittadina del Texas.

La sua sparizione, come accaduto per il caso italiano di Milena Sutter (13 anni), a Genova, nel 1971, attrae l’interesse di tutti i media – nazionali e locali – degli Stati Uniti.

Kate viene ritrovata un anno dopo, quasi per miracolo.

Nel contempo un’altra ragazza, che frequenta la sua scuola, Jeanette Turner, goffa, poco attraente e priva di notorietà, viene accusata di aver visto Kate imprigionata in una casa. E di non aver fatto nulla per salvarla.

Il motivo dell’omertà di Jeanette: godere della popolarità di Kate, conquistata durante la sparizione di quest’ultima. E tenersi pure il fidanzato di Kate che nel frattempo si è innamorato di lei.

Siamo di fronte a una storia non originale, se messa sul piano della rivincita della ragazzina acerba e poco attraente, che scalza dal podio la bella della scuola, ricca e ammirata.

Il sito specializzato Rottentomatoes assegna alla serie un gradimento del 92% da parte dei critici cinematografici e televisivi; e del 72% da parte del pubblico.

Cruel Summer - serie tv thriller - Kate e Jeanette - magazine Il Biondino della Spider Rossa - ProsMedia - Agenzia Corte & Media -
I due personaggi protagonisti di Cruel Summer: Kate, a sinistra, e la rivale Jeanette

Il dubbio inquietante sulla verità

Quello che tocca nel profondo, a mano a mano che la vicenda si snoda, è un dubbio sempre più insistente e inquietante: Jeanette è stata così crudele da sacrificare la possibilità di liberare Kate, pur di diventare lei la reginetta della scuola?

Una serie di altre domande poi si susseguono, nel mentre i dieci episodi della serie Cruel Summer si snodano su Amazon Prime Video.

Chi mente, fra Kate e Jeanette? Perché Kate dovrebbe accusare l’altra ragazza di aver favorito la sua prigionia, ad opera un vicepreside?

Perché Jeanette avrebbe dovuto avallare un atto criminale così grave, come un rapimento, pur di ottenere un successo che non sarebbe potuto durare a lungo.

Possibile che gli egoismi, le stranezze e le inquietudini adolescenziali trasformino due ragazze – molto diverse ma all’inizio accomunate da una certa simpatia – in due machiavelliche e diaboliche figure?

Cruel Summer: la recensione

L’originalità della narrazione di Cruel Summer si nota dal modo di raccontare la vicenda, che si snoda su alcune precise giornate degli anni 1993, 1994 e 1995.

Siamo in piena atmosfera vintage, come ha osservato qualche critico. Non è ancora il tempo dei social, ma Internet negli Stati Uniti è diffuso e le chat già ci sono. 

Possiamo così cogliere, su quei vecchi schermi per computer e nei minuti giochi di potere e notorietà, ciò che poi sarebbe esploso con l’avvento dei social media, 15 anni dopo.

L’andare avanti e indietro fra le tre annate 1993, 1994  e 1995; l’alternare le figure delle due ragazze Kate e Jeanette così come appaiono nei tre diversi anni; i salti temporali marcati dai diversi look di adolescenti che cambiano e si trasformano, rende Cruel Summer una serie televisiva thriller particolare.

1993, 1994, 1995: una colorazione per ogni anno

All’inizio ci si perde un po’. Occorre del tempo per riuscire a capire in quale anno della narrazione ci si trovi: prima che Kate sparisca, quando Kate è prigioniera (o forse uccisa) di chissà chi, dopo che Kate è tornata a casa. E ha accusato Jeanette di non averla salvata pur sapendo che era chiusa nella cantina di una casa dove lei poteva entrare.

Poi, quando la struttura narrativa diventa chiara grazie anche all’uso dei colori dominanti, allora si coglie appieno quella metamorfosi, quei conflitti interiori, quelle rabbie e quelle introversioni che sono proprie dell’adolescenza.

Come scrive Movieplayer, con la recensione di Federico Vascotto, “tre gradazioni di colore corrispondono alle tre annate e si va da tonalità più sgargianti, patinate e pastello a un nero-grigio-blu, proprio come l’abisso in cui si ritrovano i personaggi via via che la storia procede”.

“Quella che doveva essere una bella stagione spensierata finisce per l’essere l’estate crudele del titolo, e per entrambe le due protagoniste – ma anche per i personaggi che gravitano loro intorno – la situazione precipita vertiginosamente in un buco sempre più nero, da cui sembra sia impossibile uscire”, osserva Movieplayer..

Fa da contesto – alla storia della serie tv Cruel Summer – il solito repertorio e bestiario di invidie e rivalità di provincia, i piccoli segreti delle comunità dove tutti si conoscono, le fazioni e le tribù politiche o civiche (i cacciatori e gli animalisti) che sono pronte a schierarsi per convenienza o per timore.

Il ruolo degli adulti

La serie tv thriller psicologico su Amazon Prime Video vede come protagoniste le due ragazze Kate (interpretata dall’attrice Olivia Holt) e Jeanette (interpretata da Chiara Aurelia).

Un ruolo importante lo svolgono anche gli adulti, nell’interferire – spesso nel modo sbagliato e senza comprendere le due adolescenti – con la vicenda di Kate e Jeanette.

La madre di Kate Wallis è Joyce (interpretata da Andrea Anders): alla verità e all’autenticità dei rapporti umani, la donna preferisce il tornaconto personale dei sogni di gloria da ex reginetta del liceo.

La madre di Jeanette Turner è Cindy (interpretata da Sarah Drew). E’ una mamma meno oppressiva e più empatica di quella della rivale, ma ha anche lei i suoi intenti di riscatto sociale; e la volontà di sacrificare un po’ di autenticità sull’altare del successo e delle buone frequentazioni.

I padri delle due ragazze, come spesso accade alle figure maschili anche nella realtà, sono di fatto esclusi dalle dinamiche di potere guidate dalle madri.

Intervengono per cercare di rimediare a qualche situazione critica; oppure si intromettono – a sproposito e di fatto impotenti – in storie che non riescono, con la loro mentalità maschile, a cogliere a fondo.

Cruel Summer - serie tv thriller - cast di attori - magazine Il Biondino della Spider Rossa - ProsMedia - Agenzia Corte & Media
Una parte del cast del telefilm a episodi, Cruel Summer, con le due protagoniste

I diversi punti di vista

Ognuno dei dieci episodi è raccontato ora dal punto di vista di Kate; e ora da quello di Jeanette.

Le loro storie, nel conflitto che va ad esplodere, ci portano come pubblico a cambiare più volte partito.

In alcuni momenti ci intriga il fascino della bella Kate, che all’inizio non sembra affatto tirarsela; e che poi esprime e ci ricorda il dramma e il trauma di un sequestro.

In altri passaggi, al fastidio per certa sottile cattiveria della goffa Jeanette subentra l’empatia verso una sua ingiusta criminalizzazione, che la fa diventare l’adolescente più odiata d’America.

Tradimenti, bugie e segreti

I personaggi sono molti e sfaccettati, anche qualche critico rileva che per alcuni si resta alla superficie.

D’altro canto, restare alla superficie di un personaggio in una narrazione può voler dire far notare la superficialità di quel personaggio, rispetto al dramma che si consuma.

Oltre alle due protagoniste e alle rispettive madri, nel cast figurano attori già esperti di serie televisive.

Troviamo infatti Michael Landes (Testimoni silenziosi), Froy Gutierrez (Teen Wolf), Harley Quinn Smith (All Night), Allius Barnes (Unbelievable), Blake Lee (Wisdom of the Crowd) e Brooklyn Sudano (Taken).

Il magazine Dituttounpop sottolinea l’atmosfera vintage di questa serie televisiva da thriller psicologico giovanile. Un “thriller young adult”, come viene definito, che è adatto alle sere d’estate, quando si ha voglia di mistero senza andare troppo sul drammatico. Interessanti i commenti degli spettatori di Cruel Summer.

Tradimenti, bugie e segreti. Questo il cocktail (vincente) del thriller psicologico Cruel Summer, secondo il magazine IoDonna che propone l’intervista alle due attrici protagoniste che interpretano la bella Kate e la goffa (all’inizio) Jeanette.

Un’atmosfera vintage per temi sempre attuali

Lo scarto fra verità sostanziale dei fatti e apparenza è sempre un gap che ci intriga.

Così come il comprendere gli scatti d’umore, il cambio di passo, le trasformazioni e il mutare di carattere di un adolescente.

Che dire poi degli intrighi di potere? delle piccole vanità? dell’immagine pubblica costruita in modo artefatto e tenuta in piedi grazie ai servi e alleati fedeli?

Nel piccolo di una cittadina del Texas – lo Stato che si distingue per carcerati, condannati a morte e uso dei fucili – ritroviamo quanto accade ai livelli più alti del Potere: il nascondersi dietro veli finti per celare malefatte autentiche.

In Cruel Summer a scannarsi sono soprattutto due adolescenti: Kate e Jeanette. Due giovani donne che, spesso senza saperlo, hanno un fascino che sarebbe bello non tradire con sciocchi sogni di gloria. O sotto la spinta di soggetti esterni.

La reputazione prima dei social media

Ma, tant’è, anche nell’era di Internet prima dei social media – siamo nel contesto vintage di metà anni novanta del Novecento – la reputazione è un bene importante.

In fondo, vale sempre la regola che Dale Carnegie ci insegna nel libro – degli anni trenta del Novecento – Come trattare gli altri e farseli amici: quello che conta è sentirsi importanti; tant’è che ha successo chi riesce a far sentire importante l’altra persona.

Si scontrano le due adolescenti, ma come in tutte le storie – nei drammi soprattutto – vi sono i mandanti. Le mandanti si chiamano madri, più o meno arriviste, che cercano di giocarsi la rivincita sulla pelle delle figlie.

Le figure maschili fra distrazione e idiozia

Noi maschi, come padri o come fratelli, facciamo la figura degli idioti: o interveniamo a sproposito, oppure non comprendiamo cosa accade. Oppure siamo presi dal lavoro e affogati in altri pensieri.

L’affresco che la serie televisiva Cruel Summer traccia ci è familiare. Vale in tutte le culture e a tutte le latitudini. Per questo ci affascina.

Non è un capolavoro di telefilm in streaming, tant’è che qualche critico cinematografico e televisivo ha notato il riferimento a Mean Girls.

E’ una serie tv thriller psicologico che d’estate – ma anche in inverno – si guarda volentieri.

Kate e Jeanette: chi mente e chi sta dalla parte del torto?

L’esito della storia non è scontato. I colpi di scena sono, come si conviene a questo genere di narrazione, dietro ogni altro minuto di storia.

L’interrogativo su chi sia – fra Kate e Jeanette – dalla parte del torto e chi dalla parte della ragione ci insegue per tutti e dieci gli episodi.

Quella che ci sembra di sicuro la vittima si trasforma in carnefice. Chi ci appare senza dubbio la cattiva, si trova in una situazione di vittimizzazione che ci fa cambiare prospettiva e posizione.

Alla pari della cantina in cui Kate, bella e invidiata, è stata tenuta prigioniera, l’abisso profondo del dubbio ci accompagna come ogni angolo buio accompagna anche la più solare delle dimore.

Cruel Summer - Jeanette e Kate - magazine Il Biondino della Spider Rossa - ProsMedia - Agenzia Corte & Media -
La goffa Jeanette, a sinistra, incontra la bella e invidiata Kate, a destra, in un centro commerciale nella serie tv Cruel Summer

Cruel Summer, telefilm thriller che pone domande

In questo magazine Il Biondino della Spider Rossa trattiamo, in una sezione dedicata, una vicenda che riguarda un’adolescente scomparsa e poi trovata morta in Italia, a Genova, nel 1971.

Ogni volta che vedo e cerco di interpretare film crime, serie televisive thriller o che leggo libri gialli – siano contesti di cronaca nera o di cronaca giudiziaria – il confronto con il Caso Sutter-Bozano mi viene naturale.

Qui voglio portare l’attenzione su alcuni argomenti che la serie televisiva Cruel Summer affronta, talvolta di petto, talvolta lasciandoli sullo sfondo. In ogni caso, decisivi nell’orientare la narrazione della vicenda:

  • lo scarto fra ciò che è vero e ciò che appare;
  • la differenza di piani fra quanto accade e quanto viene raccontato (la narrazione);
  • il ruolo di un Suggeritore che ha interesse a orientare la storia in una certa direzione;
  • la funzione degli Sconosciuti, coloro che – difficili o impossibili da identificare – hanno comunque l’obiettivo che le cose prendano una certa piega e soprattutto che si raccontino certe cose e non altre

Il cambio dei punti di vista sulla storia

Per questi argomenti, per questi motivi è importante andare oltre le narrazioni ufficiali, oltre le posizioni precostituite, oltre le angolazioni fisse e immutabili.

  • La realtà, anche quella esistenziale e sociale, è cangiante. Lo sappiamo per esperienza. Perché non possiamo cambiare anche il nostro punto di vista?
  • Siamo certi che Jeanette, la ragazza più odiata d’America, sia davvero il Mostro?
  • Siamo certi che Kate, la ragazza più bastonata d’America perché vittima di un sequestro durato un anno, sia davvero la Vittima?
  • Quanto i media, quanto le dicerie, quanto le figure interessate nei narratori ci influenzano e condizionano nei nostri giudizi?
  • Non rischiamo di abbracciare la menzogna, di essere vittime di manipolazioni, quando ci inchiodiamo a una sola e immutata visione dei fatti?

Già il fatto che la serie televisiva thriller psicologico Cruel Summer ci susciti questi interrogativi – e continui, scena dopo scena, anno dopo anno – a mettere in crisi le nostre certezze e le nostre fissità, la rende meritevole di essere vista.

Cruel Summer non sarà un capolavoro di telefilm in streaming (visto negli Usa, peraltro, da oltre 40 milioni di spettatori). Ma ci porta agli stessi interrogativi a cui ci portano i capolavori.

Maurizio Corte
corte.media

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