Luigi Tenco e la storia della canzone Ciao, amore ciao
La canzone Ciao, amore ciao ha alcune interessanti caratteristiche.
Il ritornello, nella sua parte musicale (“Ciao amore… / Ciao amore… / Ciao amore, ciao) richiama il ritornello dell’inno nazionale della DDR, la Repubblica Democratica Tedesca. L’inno, insomma, della Germania comunista degli anni sessanta.
Uno sberleffo, come qualcuno ha fatto notare, ai signori benpensanti che sedevano in platea al Festival di Sanremo. Questo a significare il carattere e l’indole goliardica di Luigi Tenco, come del resto lo raccontano gli amici musicisti di allora.
Luigi Tenco era anche un cantautore impegnato, sia a livello politico – collocandosi all’estrema Sinistra – e sia a livello sociale.
La canzone Ciao, amore ciao ha infatti un testo originario di ben altro tipo. Nella versione sanremese, si parla di una storia e di sentimenti legati all’emigrazione.
Il testo originario di Ciao, amore ciao è invece anti-militarista:
Li vidi passare
vicino al mio campo
ero un ragazzino
stavo lì a giocare
Erano trecento
erano giovani e forti
andavano al fronte
col sole negli occhi
E cantavano cantavano
tutti in coro
ciao amore ciao amore
ciao amore ciao
Ciao amore ciao amore
ciao amore ciao
ciao amore ciao amore
ciao amore ciao
Avrei dato la vita
per essere con loro
dicevano domani
domani torneremo
Aspettai domani
per giorni e per giorni
col sole nei campi
e poi con la neve
Chiedevo alla gente
quando torneranno
la gente piangeva
senza dirmi niente
E da solo io cantavo
in mezzo ai prati
ciao amore ciao amore
ciao amore ciao
Ma una sera ad un tratto
chiusi gli occhi e capii
e quella notte in sogno
io li vidi tornare
Ciao amore ciao amore
ciao amore ciao
ciao amore ciao amore
ciao amore ciao
ciao amore ciao amore
ciao amore ciao
Ciao, amore ciao nella versione ufficiale