Dubbi e incertezze su come hanno perso la vita le due ragazzine Sutter e Gambirasio.

Sono molti i dubbi. E sono molto scarse le certezze scientifiche su come sono decedute le due tredicenni – Yara Gambirasio e Milena Sutter che trattiamo in questa serie di articoli sulla comparazione fra le due vicende.

Quella di Yara, a Brembate di Sopra (Bergamo), nel novembre del 2010. E quella di Milena, a Genova, nel maggio del 1971.

Ignoto 1 - Yara Gambirasio - docu.-serie BBC - blog IlBiondino.org --
Yara Gambirasio aveva 13 anni, come Milena Sutter, quando scomparve e morì

Yara Gambirasio: causa e ora della morte

La causa e l’ora della morte di Yara Gambirasio, avvenuta nel 2010, non sono ancora ben chiare. Allo stesso modo, non sono chiare le cause e l’ora della morte di Milena Sutter, nel 1971.

La causa della morte di Yara, intervenuta tra le ore 22 del 26 novembre 2010 e le prime ore del giorno successivo, deve essere ricondotta al concorso di vari fattori.

Vi sono le plurime lesioni da taglio, da punta e taglio e di natura contusiva, tutte cagionate mentre la vittima era viva e nessuna di per sé mortale. E vi è lo stato di ipotermia derivante dall’abbandono del corpo all’aperto, al freddo della notte bergamasca.

Secondo il medico legale Cristina Cattaneo, la tredicenne avrebbe ricevuto una serie di sevizie non letali. Yara, secondo la sua ipotesi, sarebbe morta per ipotermia.

Nell’udienza del 9 ottobre 2015 il consulente medico-legale di Massimo Bossetti, Dalila Ranalletta, dichiara l’impossibilità di stabilire l’ora certa della morte di Yara Gambirasio.

Yara-Gambirasio-Massimo-Giuseppe-Bossetti-Crimine-giustizia-media

La dottoressa Cattaneo, da parte sua, aveva nella precedente udienza indicato la “mezzanotte circa”, come ora della morte della giovane ginnasta. Di qui la contestazione del perito della difesa di Bossetti.

Le ferite di Yara sono state provocate da un coltello, un’arma a taglio e punta, con una lama spessa almeno due millimetri e una copertura di titanio.

Sin dalla prima sommaria ispezione eseguita sul corpo, sono emerse evidenti ferite provocate da arma da taglio.

Sono state riscontrate ferite sul collo (in modo superficiale) da un estremo all’altro. E ferite sui due polsi, sulla regione mammaria sinistra. E’ poi emersa una lunga ferita longitudinale sul torace, dopo che la felpa è stata sollevata.

Da segnalare, poi, una ferita con la punta del coltello che aggancia un filo; sul dorso una ferita da taglio a forma di X e sul gluteo destro un altro taglio a forma di J. Infine, sulla gamba destra sono stati individuati altri due tagli sovrapposti, ognuno di 4 centimetri.

In tutto sono nove le ferite, otto di taglio e una di punta. Sei di fronte, tre sul dorso. Nessuna ferita mortale.

Sono state inoltre rilevate lesioni contusive alla testa. Sono indicative di un trauma cranico tale da far perdere conoscenza, ma non da provocarne la morte.

Nel caso di Yara non sono stati riscontrati segni di violenza di tipo sessuale sul corpo della ragazza.

Al momento del ritrovamento del corpo, Yara Gambirasio indossava i vestiti che aveva la sera della scomparsa.

Anche in questa vicenda il corpo era in avanzato stato di decomposizione, il volto non era riconoscibile. E i vestiti hanno consentito l’identificazione insieme all’apparecchio ortodontico della ragazza.

Milena-Sutter-Rapimento-e-omicidio-Lavoro-Genova-6-maggio-1971 -

La causa del decesso di Milena Sutter

Nel caso di Milena Sutter, non sono stati riscontrati segni di violenza (né fisica, né di tipo sessuale) sul corpo della ragazza.

La presenza di due segni sul collo ha fatto ipotizzare l’azione di strozzamento, a cui si riferisce la perizia medico-legale dei professori Aldo Franchini e Giorgio Chiozza.

Quell’ipotesi viene contestata dal perito della difesa di Lorenzo Bozano, unico imputato della morte di Milena Sutter, il professor Giacomo Canepa.

I medici legali che oggi esprimono il loro parere in merito – e che sono presenti nel libro “Il Biondino della Spider Rossa. Crimine, giustizia e media” – concordano con il perito della difesa.

Così gli altri medici legali interpellati da Maurizio Corte nella ricerca sul caso di Milena Sutter.

Cold Case - Medicina Legale - Milena Sutter - Cause della Morte

Per quanto riguarda Milena Sutter, i periti Franchini e Chiozza hanno poi parlato di “probabile soffocamento” come altra causa della morte della ragazzina, nel maggio del 1971.

Il fatto che il volto della vittima sia stato rinvenuto senza le parti molli, non consente di fondare quella ipotesi.

Di fatto, alla luce anche della Medicina Legale odierna, possiamo affermare che le cause della morte di Milena Sutter non sono certe.

Lo stesso vale per l’ora del decesso, visto che il corpo è rimasto in mare per 15 giorni.

Su cause ed epoca della morte di Milena, il medico legale di Padova professor Silvio Rodriguez (con la sua collaboratrice Marianna Russo) ha scritto un capitolo del libro “Il Biondino della Spider Rossa”.

Lo stesso argomento viene trattato in un’intervista, pubblicata sul libro, al professor Franco Tagliaro, medico legale dell’Università degli Studi di Verona.

libro Il Biondino della Spider Rossa
Yara Gambirasio e Milena Sutter: fu davvero omicidio?

Dalle trascrizioni del processo di primo grado, relativo al caso di Yara Gambirasio, si sottolinea che lo stato di conservazione del corpo non ha consentito di accertare la dinamica dell’azione omicida.

In particolare non lo si è potuto fare sotto il profilo dell’ordine delle ferite, della direzione dei colpi e delle reciproche posizioni aggressore-vittima.

Nella vicenda di Milena Sutter l’incertezza riguarda anche l’azione omicida.

Affermare che la studentessa di origini svizzere sia stata uccisa in modo volontario e premeditato è un’affermazione di tipo giudiziario – assunta dalle due Corti d’Assise di Genova nei processi di primo e secondo grafo.

Si tratta, però, di un’assunzione che non è possibile – stando al parere scientifico degli esperti interpellati in occasione della ricerca per il libro sulla vicenda – affermare in sede di Medicina Legale.

E’ stato dato per scontato, soprattutto sui media, che Yara Gambirasio abbia perso la vita a causa di una combinazione tra le ferite e l’ipotermia.

L’avanzato stato di decomposizione del cadavere  non ha potuto permettere agli attuali mezzi scientifici una ricostruzione inoppugnabile delle cause del decesso.

Non possiamo pertanto sostenere con certezza scientifica le modalità e le cause della morte della ragazzina.

Ancora meno sicura è l’ora del decesso della giovane Gambirasio, ricavato sulla base di assunti relativi al probabile orario dell’ultimo pasto e i medi tempi della digestione, che come a tutti è noto non sono né regolari né uguali per chiunque; anzi, non esiste niente di più vario nell’organismo umano.

Come ha sottolineato la difesa, basandosi solo sul contenuto gastrico e non conoscendo neppure la quantità del cibo ingerito e l’ora dell’assunzione, si può al massimo presumere che la morte di Yara sia intervenuta in un arco di tempo che va dalla sera della scomparsa al mattino successivo.

Su questo, la Corte d’Assise di Bergamo nel condannare Massimo Bossetti scrive che “non si comprende quale rilevanza possa avere che la morte sia avvenuta nelle prime ore del mattino del 27 o nella tarda serata del 26”.

Ebbene, non sapendo dov’è morta, com’è morta e perché è morta Yara Gambirasio, se non sulla base di assunti impossibili da dimostrare in modo inequivocabile, conoscere almeno quand’è morta aiuterebbe a capire come mai, sulla base di un delitto dai contorni così incerti, vi sia tanta fiducia di averne trovato il colpevole.

Non potendo determinare i tempi, i luoghi e le dinamiche dell’omicidio, la condanna di Bossetti si può solo basare solo su ipotesi: ma quando un uomo è condannato all’ergastolo, darebbe conforto trovare qualche certezza.

Si ammanta di certezza il taglio informativo del documentario della BCC sul caso di Yara Gambirasio. Un caso che è basato sulla visione predominante, quasi esclusiva, del pubblico ministero.

Lo stesso possiamo affermarlo – da un punto di vista obiettivo – per Lorenzo Bozano.

Il giovane della spider rossa è stato prima assolto per insufficienza di prove (nel 1973). E’ stato poi condannato all’ergastolo nel processo d’appello (nel 1975).

Il Biondino della Spider Rossa - libro sul rapimento e l'omicidio di Milena Sutter - il caso di Lorenzo Bozano - articolo giornale L'Arena 9 giugno 2018

Milena e Yara: l’incertezza sulla scomparsa e la morte

Nel caso di Milena Sutter – ancor più che per Yara Gambirasio – non è possibile stabilire l’ora e le cause della morte.

E ancor meno se si sia trattato di un omicidio, di un omicidio volontario e di un omicidio volontario premeditato.

Milena Sutter potrebbe essere morta per altre cause, come a suo tempo sottolineato dal perito della difesa di Lorenzo Bozano, il professor Canepa.

La scomparsa e la morte di Milena Sutter e Yara Gambirasio sono quindi caratterizzate da un alto margine di incertezza, sia sul piano dei fatti che su quello della Medicina Legale.

Nel caso di Milena Sutter quell’incertezza arriva a livelli molto alti, come si può evincere dalla lettura dei capitoli del libro “Il Biondino della Spider Rossa. Crimine, giustizia e media”, dedicati alla “Verità Medico-Legale”.

Laura Baccaro
@laura_baccaro
www.laurabaccaro.it

 

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