Punti in comune fra il (presunto) rapimento e sequestro Sutter e la vicenda di Yara Gambirasio.

Due ragazzine. Due storie diverse, all’apparenza. Due epoche diverse: Genova e l’Italia del 1971, per Milena Sutter; la provincia di Bergamo e i suoi segreti nel 2010, per Yara.

Cosa le unisce? Innanzi tutto l’età: 13 anni. E poi gli angoli inesplorati dei rispettivi casi.

Milena Sutter è scomparsa il 6 maggio 1971 a Genova. E’ stata trovata morta dopo due settimane, nel mare di Genova. Quel 6 maggio era uscita dalla Scuola Svizzera, dopo i corsi pomeridiani.

Yara Gambirasio è scomparsa a Brembate di Sopra (Bergamo) il 26 novembre 2010. Era appena uscita dalla palestra dove faceva ginnastica ritmica. Il suo corpo è stato trovato a Chignola d’Isola il 26 febbraio 2011.

Quali sono i punti di confronto fra i casi delle due ragazze di 13 anni? Eccoli:

  • Modalità della sparizione della vittima e orario
  • La vittima aveva un appuntamento?
  • Altra pista da considerare, rispetto a quella degli inquirenti
  • Su quali automezzi è salita la vittima?
  • Identità delle vittime
  • Cause della morte
  • Luogo della morte
  • C’è stata violenza sessuale?
  • Ritrovamento del corpo: luogo e modalità
  • Movente della sparizione e ipotesi dell’omicidio
  • La casualità (quale ruolo può avere)
  • Le amiche di Yara e la figura di Bossetti
  • La macchina
  • Il telefono

Per Yara come per Milena di sicuro sappiamo solo che sono morte a 13 anni. Non sappiamo come siano morte, dove, perché né quando.

Ignoto 1 - Yara Gambirasio - docu.-serie BBC - blog IlBiondino.org --
Yara Gambirasio, scomparsa e morta a 13 anni come Milena Sutter, che scomparve e morì a Genova nel 1971

Yara Gambirasio e Milena Sutter: sparizione e orari

Yara Gambirasio, nasce a Bergamo il 21 maggio 1997. Aveva soltanto 13 anni quando è scomparsa di casa, proprio l’età di Milena Sutter.

Nel pomeriggio del 26 novembre del 2010, Yara si reca al Centro Sportivo di Brembate di Sopra – dove praticava ginnastica ritmica – per consegnare uno stereo alle istruttrici della squadra.

Va da sola perché ormai sta diventando grande e la sua casa è a soli 700 metri dal centro sportivo. Purtroppo la ragazza non tornerà mai a casa.

Il suo telefono cellulare, verso le 18.55, aggancia la cella di Mapello, a tre chilometri da Brembate. Dopo di che, il segnale sparisce. E con lui scompare anche Yara.

Di lei non si saprà nulla fino al 26 febbraio del 2011. In quel giorno giorno il suo corpo viene trovato per caso da un aeromodellista: è a terra, in un campo aperto a Chignolo d’Isola, distante 10 chilometri da Brembate di Sopra.

Rivediamo i fatti del giorno della scomparsa di Yara

Il lunedì e il mercoledì, dalle 15.30 alle 18, Yara frequentava il corso di ginnastica ritmica alla Polisportiva di Brembate di Sopra, in via Locatelli.

Di solito Yara si recava alla Polisportiva a piedi: qualche volta la portava la mamma. Il mercoledì andava con due compagne di scuola, Martina e Chiara: le due ragazze, non abitando a Brembate, tornavano da scuola con Yara e la sorella Keba.

Rimanevano a pranzo a casa sua, per poi recarsi tutte insieme all’allenamento.

Nel tardo pomeriggio di venerdì 26 novembre 2010, dopo aver assistito all’allenamento delle sue compagne di squadra, Yara Gambirasio viene vista nel palazzetto dello sport. 

Nessuna delle telecamere attive nella zona tra la palestra e la casa della famiglia Gambirasio inquadra Yara.

La ragazzina viene notata per l’ultima volta da alle 18.44: sta lasciando l’edificio del centro sportivo dove si trova la palestra di ginnastica ritmica.

Non arriva a casa, La ragazza non viene ripresa dalle due telecamere di via Rampinelli, nei pressi del centro sportivo.

Ignoto 1 - Yara Gambirasio - blog IlBiondino.org

Il testimone che vede Yara Gambirasio

Fabrizio Francese è l’ultima persona ad aver visto viva Yara Gambirasio (nella foto sotto). Francese sta tornando da Milano, in treno.

Arriva alla stazione di Brembate di Sopra alle 18.24. Perché? «Perché ricordo che sono partito alle 17.39». Ricorda di aver ricevuto una chiamata della compagna alle 18.34.

Perché? «Perché mi chiedeva se riuscivo a prendere la bambina in palestra, ho guardato l’ora», risponde Francese. «Dovevo capire se facevo in tempo ad arrivare. Ero nel parcheggio, ho detto sì».

Allora prende la macchina e corre in palestra. Parcheggia lontano.

«Ci avrò messo in tutto dieci minuti. Non vedo nessuno, non incontro nessuno, entro dall’ingresso principale”, dice Francese. “All’altezza di un colonnino di cemento del corridoio incrocio Yara”.

È sicuro? «Sicurissimo. La conoscevo». Come mai? «L’avevo conosciuta alle gare».

Cosa è successo? «Le faccio: ‘Ciao Yara!’. Anche lei mi saluta. O meglio, voglio essere preciso. Mi risponde con un sorriso. Aveva il passo spedito di chi sta andando da qualche parte”.

«Ma l’ha vista uscire?», gli hanno chiesto. «No. Avrei dovuto voltarmi e non l’ho fatto. Ma non ho sentito sbattere la grande porta a vetri».

L’ha vista andare da un’altra parte? «No. Se l’avesse fatto probabilmente con la coda dell’occhio l’avrei notata».

Anche Milena Sutter, il 6 maggio 1971, poco dopo le 17, viene notata in via Peschiera (a Genova) da due suoi conoscenti: un ex-allievo della Scuola Svizzera e un alunno di prima media.

Anche Milena sorride al primo testimone che la vede attraversare la strada per andare nella direzione che la porta alla fermata del suo autobus 88.

Milena Sutter e Yara Gambirasio - i casi di Genova e Bergamo

Le due vittime avevano un appuntamento?

La sorella di Yara, Keba, chiarisce che la giovane scomparsa non aveva alcun appuntamento.

Spiega che è stato un caso se Yara Gambirasio è andata quel giorno alla palestra.

Solo la madre e la sorella sapevano che Yara sarebbe uscita quel pomeriggio del 26 novembre 2010: è stato quindi un caso se Yara si è trovata in quel posto il giorno della sparizione.

Nel caso di Milena, gli inquirenti hanno sospettato che la ragazza, quel 6 maggio 1971, avesse un appuntamento con Lorenzo Bozano.

Hanno pensato che i due – Milena e Lorenzo – si conoscessero.

Non riuscendo a provare una conoscenza fra i due, gli inquirenti hanno avanzato l’ipotesi dell’inganno usato da Bozano per far salire Milena Sutter sulla sua spider rossa.

Crimine, Giustizia e Media - magazine Il Biondino della Spider Rossa - agenzia Corte&Media

Le piste d’investigazione alternative a quelle degli inquirenti

Nel caso di Yara qualcuno vede e sente qualcosa. Cinzia Fumagalli è la donna che nel giorno della scomparsa di Yara ha sentito un urlo, con voce giovanile, provenire da un furgone bianco che passava di fronte a casa sua. Erano le ore 19.

La Fumagalli dichiara di aver visto un mezzo con il cassone chiuso e di colore chiaro.

Dichiara inoltre di aver sentito la voce di una persona giovane provenire dall’abitacolo.

Secondo la testimonianza si è trattato di un grido mozzato. La descrizione del mezzo di trasporto non corrisponde all’Iveco Daily di Massimo Bossetti che ha il cassone sul retro aperto.

Per quanto riguarda Milena Sutter, l’amica del cuore Isabelle ancora oggi sottolinea che Milena non sarebbe mai salita sulla spider malandata di Bozano.

Assicura che Bozano “era troppo vecchio” per poter fare colpo su una ragazza come Milena.

La sua testimonianza non è mai stata presa in considerazione, tanto che non è stata chiamata al processo a testimoniare.

Per Milena Sutter (nella foto sotto) non esiste alcuna prova che sia salita sulla spider rossa di Lorenzo Bozano.

Così per Yara Gambirasio non vi è prova alcuna che sia mai salita sul furgone di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello.

milena-sutter-sequestro-libro-il-biondino-della-spider-rossa

Lacune nell’indagine su Milena Sutter e Yara Gambirasio

Di Yara Gambirasio mancano tre dati fondamentali:

  • Yara non viene vista dalle telecamere sul tragitto fra la palestra dove si è recata il 26 novembre 2010 e la sua abitazione.
  • Yara non viene vista uscire dal palazzetto dello sport.
  • Non vi sono prove che Yara Gambirasio sia salita sul furgone di Massimo Bossetti.
  • Non vi sono prove che Yara Gambirasio e Bossetti si conoscessero. Anzi le amiche affermano che Bossetti non si è mai visto davanti alla palestra. E la sorella della vittima sostiene che Yara non conoscesse Bossetti.

Di Milena Sutter mancano tre dati fondamentali:

  • Milena non viene vista raggiungere la piazza con la fermata del bus che doveva prendere per andare a casa.
  • Milena non viene vista salire sulla spider rossa di Lorenzo Bozano, condannato per il sequestro e l’omicidio della ragazzina.
  • Non vi sono prove che Milena Sutter e Lorenzo Bozano si conoscessero. Anzi, l’amica del cuore di Milena, Isabelle, afferma che Milena non sarebbe mai salita sulla spider rossa del giovane.

Sul caso di Milena Sutter i giornali hanno avuto una sola posizione: colpevolista o, comunque, di sospetto di colpevolezza di Lorenzo Bozano, tanto da non prenderne sul serio l’assoluzione per insufficienza di prove.

Sul caso di Yara Gambirasio l’autorevolissima, così ci pareva, BBC ha realizzato una docu-serie televisiva (“Ignoto-1”) tutta costruita dal solo punto di vista degli inquirenti. Con il pubblico ministero in evidenza su tutti.

Questo a significare come anche i media abbiano avuto un comune atteggiamento su due casi peraltro tanto lontani nel tempo e nei luoghi.

Laura Baccaro
@laura_baccaro
www.laurabaccaro.it

Caso Milena Sutter - Lorenzo Bozano - libro Il Biondino della Spider Rossa sul sequestro e omicidio di Milena Sutter - blog ilbiondino.org - Agenzia Corte&Media Verona

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