La Scuola Grafologica Morettiana analizza la scrittura di Bozano nel suo “piano di rapimento”.
La grafologia può essere applicata anche in un caso giudiziario che appartiene alla Storia d’Italia. Quando parliamo di grafologia possiamo porci tutt’una serie di domande.
Cosa racconta la nostra calligrafia?
Quali aspetti del carattere, quali moti del cuore, quali stati d’animo possono trovare espressione nella scrittura a mano?
L’analisi della calligrafia è una delle novità più interessanti introdotte sul caso Sutter-Bozano dal libro “Il Biondino della Spider Rossa”, scritto da Laura Baccaro e Maurizio Corte.
Uno degli indizi fondamentali contro Lorenzo Bozano, condannato in appello nel 1975 per il sequestro e omicidio di Milena Sutter a Genova nel maggio 1971, è il infatti il cosiddetto “piano di rapimento”.
Un documento, agli atti del processo, scritto a mano da Bozano.
Un piano di rapimento il cui modo di essere scritto rientra in certi tipi di scrittura. E che abbiamo voluto sottoporre ad esame grafologico.
La Grafologia, pur su documenti che sono copia degli originali, può dire qualcosa di interessante sui tipi di scrittura a cui fare riferimento?
E sulle condizioni in cui il giovane della spider rossa scrisse quel piano di sequestro?
Questa la domanda che abbiamo posto alle studiose della disciplina grafologica.
Di sicuro l’esame da parte di studiose e consulenti – pur su documenti fotocopiati e/o fotografati – è più fondato e può dare risultati maggiori rispetto a una mera valutazione impressionistica fatta da non esperti.
Cosa c’era nel piano di rapimento scritto da Lorenzo Bozano?
In due distinti fogli, Bozano scrive questi testi:
- una sorta di crono-programma di un “rapimento lampo”. Un rapimento che ha inizio alle ore 8 (definita “ora X”) e che si conclude alle 19.30 (“telefonata n. 4 con istruzioni”). Secondo Bozano, l’orario dell’ultima telefonata è quello delle 13.30, almeno nelle sue intenzioni
- un piano di occultamento del corpo del rapito attraverso tre verbi: “affondare (canale di calma Fiera)”, “seppellire”, “murare”
Grafologia: il piano di rapimento scritto da Bozano nel marzo 1971
Nella sua versione dei fatti, il giovane della spider rossa ha sempre sostenuto che si trattava di un fantasioso piano di rapimento.
Quello di Bozano sarebbe un piano scritto la notte fra l’8 e il 9 marzo 1971, dopo ore di abbondanti libagioni con amici e conoscenti in attesa di vedere l’incontro di pugilato Clay-Frazier il titolo mondiale dei pesi massimi.
Il piano di rapimento di Bozano avrebbe poi riguardato un bambino, più facile da rapire e (nella sua fantasia, sostenne il giovane) da sopprimere.
Maurizio Corte e Laura Baccaro, psicologa e criminologa, hanno sottoposto l’analisi della scrittura dei due documenti alle grafologhe, studiose e docenti della Scuola Grafologica Morettiana di Verona.
Nel libro sulla vicenda di Milena Sutter e Lorenzo Bozano, le grafologhe Maria Grazia Rizzoni e Chiara Biaggioni – pur dovendo lavorare su delle copie della scrittura di Bozano senza poter accedere agli originali – hanno scritto una parte del capitolo relativo ai “nodi del caso”.
Le grafologhe della Scuola Grafologica Morettiana hanno così espresso un loro parere sulle possibili condizioni in cui Lorenzo Bozano ha scritto quel “piano di rapimento”.
Per inquadrare nel modo corretto il loro lavoro contenuto del libro, a cui si rinvia, ospitiamo qui una serie di articoli che spiegano che cosa sia la Grafologia.
Va detto che già nel 1971 un rotocalco popolare consultò alcuni grafologi, per farsi raccontare il “profilo personale” di Lorenzo Bozano.
Un profilo personale che quei grafologi tracciarono sulla base del memoriale manoscritto che il giovane della spider rossa preparò di suo pugno per il settimanale “Gente” durante la detenzione, al carcere di Marassi di Genova, poche settimane dopo il suo arresto del 20 maggio 1971.
Proprio il 20 maggio del 1971 fu trovato, al largo di Priaruggia (pochi km a est del porto di Genova), il corpo senza vita di Milena Sutter.
Maurizio Corte
corte.media
A seguire, l’articolo scritto da Chiara Biaggioni, della Scuola Grafologica Morettiana di Verona, sulla calligrafia di Lorenzo Bozano.
Tipi di scrittura: Bozano e l’analisi grafologica del suo modo di scrivere
I documenti per analizzare la scrittura di Lorenzo Bozano – l’uomo condannato nel 1975 per il sequestro e omicidio di Milena Sutter – erano sul tavolo di noi grafologhe della Scuola Grafologica Morettiana di Verona quasi un anno fa.
Nell’autunno del 2017 Maurizio Corte ci aveva incuriosite già al telefono con le ricerche da lui svolte sul caso Bozano. E ci eravamo incontrate con lui per parlarne.
In verità era la scrittura a parlare, nonostante fosse in copia. E, si sa, per il lavoro grafologico c’è bisogno di originali.
Noi grafologhe eravamo avvinte, vuoi per la curiosità, vuoi perché ogni scrittura è sempre anch’essa un “caso” da risolvere, un enigma da decifrare, una pista indiziaria che conduce all’intimo della persona.
Si trattava del rapimento di una bella tredicenne di ricca famiglia, trovata morta in mare qualche tempo dopo, una storia tragica che aveva inquietato stampa e opinione pubblica nel maggio del 1971.
Per l’omicidio della piccola Milena Sutter, dopo una prima assoluzione, fu condannato all’ergastolo un giovane sfaccendato, Lorenzo Bozano, che a tutt’oggi si professa innocente.
Uno degli elementi determinanti a carico di Bozano si rivelò essere il ‘piano di rapimento’, tracciato a mano su alcuni fogli ritrovati in un cassetto della stanza dell’affittacamere in cui alloggiava.
L’indagato disse di averlo scritto durante una serata ad alto tasso di alcol con gli amici: confrontato con l’altro scritto del Bozano, denominato ‘il memoriale’, forse avrebbe potuto rivelare qualcosa di più e di diverso.
Di recente, dopo aver letto il profilo grafologico relativo alla sua scrittura, uno dei miei clienti ha affermato, quasi seccato, che “…non gli sembra nemmeno giusto che la scrittura possa dire così tante cose di una persona, che possa scendere tanto in profondità”.
L’apprendimento della scrittura avviene attraverso complessi meccanismi neurofisiologici e muscolari, collegati a loro volta al minuzioso lavoro del sistema endocrino, oltreché ai processi cognitivi e affettivi che ne fanno da fondamenta.
Superata la fase di apprendimento, il movimento scrittorio viene via via automatizzato fino a divenire spontaneo e assolutamente individuale.
R. Lurija, psicologo sovietico considerato il fondatore della neurofisiologia, ha paragonato la scrittura ad una encefalografia, ovvero alla registrazione su carta dell’attività del cervello, tramite la penna.
Dal punto di vista scientifico e interpretativo, le tracce grafomotorie sono elementi riconducibili al singolo individuo che ne filmano la condizione fisica e psicologica del momento in cui sono state prodotte.
Quelle tracce rendono osservabile il qui ed ora dell’epoca cui risalgono. Nel caso di Lorenzo Bozano, l’anno 1971 in cui scrisse il suo piano di rapimento.
La scrittura, sintesi simbolica della complessità umana, uno dei più raffinati sistemi comunicativi che l’essere umano sia in grado di produrre, origina da un movimento che crea forme arginando spazi.
In essa tutto ciò che è forma statica è semplice da comprendere (e rappresenta il messaggio stesso).
Il movimento, la scaturigine, la forza dinamica generatrice della personalità grafica, rappresentano invece il vero nucleo di partenza del delicato lavoro del grafologo. E sono più difficili da cogliere.
Il movimento neurofisiologico che sta all’origine della scrittura muta nel corso del tempo.
Così come si modifica e cambia il nostro corpo in seguito alle esperienze di vita.
La radice, tuttavia, rimane la stessa: essa è la sintesi dell’unità bio-fisio-psichica che imprime nella scrittura l’impronta di ogni Sé.
E’ come se, nella scrittura, rimanessero via via impressi l’innato e l’acquisito, senza soluzione di continuità, come sintesi dell’uomo-in-divenire.
Grafologia: studi e ricerca. Come si diventa grafologi?
La formazione del grafologo è curata da associazioni private che fanno capo a due grandi associazioni di categoria, AGI (Associazione Grafologica Italiana) e AGP (Associazione Grafologi Professionisti).
Si tratta delle istituzioni di riferimento per la tutela della professione grafologica.
Quelle associazioni nazionali accreditano le scuole cui è demandata la formazione completa dei futuri grafologi.
I grafologi, una volta conseguito l’attestato, possono esercitare la professione ai sensi della legge nazionale numero 4/2013.
La Scuola Grafologica Morettiana di Verona, attiva dal 2011 con sede all’Istituto Alle Stimate della città scaligera, è una delle scuole accreditate AGI.
La scuola offre materie di carattere generale: Teoria e pratica grafologica, Storia della scrittura e della comunicazione, Metodologia della consulenza grafologica, Etica professionale, Neurofisiologia del gesto grafico, Grafologia comparata.
E prevede poi l’approfondimento delle discipline specialistiche di indirizzo.
Fra queste discipline specialistiche di indirizzo vi sono Grafologia peritale, Grafologia del mondo del lavoro e delle professioni, Grafologia per la scelta dell’indirizzo di studi e per l’autorealizzazione.
Il percorso di formazione è strutturato in un triennio, comprensivo di due anni di formazione generale e un terzo anno di specializzazione.
La successiva iscrizione ad una delle associazioni di riferimento in Italia garantisce al grafologo un aggiornamento continuo, il rispetto del codice deontologico interno e delle linee-guida dell’associazione.
Il caso di Lorenzo Bozano è stato quindi l’occasione di studiare una scrittura particolare, come particolare è la scrittura di ciascuno di noi.
Nel libro dedicato al caso di Milena Sutter e a Lorenzo Bozano, noi grafologhe della Scuola Grafologica Morettiana di Verona, abbiamo dato – pur con i limiti di lavorare su una copia – il nostro parere sul cosiddetto “piano di rapimento” scritto da Bozano nel 1971.
E sul tipo di scrittura che Bozano possedeva ed esprime.
Lo abbiamo fatto, anche in questo caso, sulla base delle nostre competenze e degli studi che stanno alla base della grafologia.
Chiara Biaggioni
biaggionichiara@hotmail.com
Bibliografia sulla Grafologia. Scuola Grafologica Morettiana di Verona
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Venturelli, Il corsivo: una scrittura per la vita. Prevenzione e recupero della disgrafia, Ed. Mursia, Milano, 2009.
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Chamberlain, I bambini ricordano la nascita, Ed. Bonomi, Pavia, 1998.
R. Verny, J. Kelly, Vita segreta prima della nascita, Mondadori, Milano, 1981
Soldera, Le emozioni della vita prenatale, Macro Edizioni, Forlì Cesena, 2000
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Giornalista professionista, scrittore e media analyst. Insegna Giornalismo Interculturale e Multimedialità all’Università degli Studi di Verona. Dirige l’agenzia d’informazioni e consulenza Corte&Media. Contatto Linkedin. Sito web Corte&Media. Email: direttore@ilbiondino.org